Il silenzio degli innocenti

The silence of the lambs

8,7

1991

Regia: J.Demme

Genere: Horror

Genere: Poliziesco

Genere: Thriller

CAST

Jodie Foster

Anthony Hopkins

Scott Glenn

Anthony Heald

Ted Levine

Kasi Lemmons

Brooke Smith

Frankie Faison

Don Brockett

Ron Vawter

Darla Precious

Kenneth Utt

Dan Butler

Gene Borkan

Diane Baker

Obba Babatundé

Chuck Aber

Tracey Walter

Roger Corman

George Michael

Masha Skorobogatov

Red Schwartz

Stuart Rudin

Pat McNamara

Adele Lutz

Leib Lensky

Paul Lazar

Jaffrie Lane

Jim Roche

Lawrence T. Wrentz

Franck Seals Jr.

Bill Miller (II)

James B. Hozard

Lawrence A. Bonney



IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI
Anno 1991
Titolo Originale THE SILENCE OF THE LAMBS
Durata 118
Origine USA
Colore C
Genere HORROR, POLIZIESCO, THRILLER
Specifiche tecniche NORMALE
Tratto da DALL'OMONIMO ROMANZO DI THOMAS HARRIS
Produzione ORION PICTURES CORPORATION
Distribuzione C.D.I. (1990) - COLUMBIA TRISTAR HOEM VIDEO
Regia
Jonathan Demme
Attori
Jodie Foster Clarice Starling
Anthony Hopkins Dr. Hannibal Lecter
Scott Glenn Jack Crawford
Anthony Heald Dr. F. Chilton
Ted Levine Jamie Gumb
Kasi Lemmons Ardelia Mapp
Brooke Smith Catherine Martin
Frankie Faison Barney
Don Brockett Psicopatico Affabile
Ron Vawter Paul Krendler
Darla Precious
Kenneth Utt Dott. Akin
Dan Butler Roden
Gene Borkan Oscar
Diane Baker Senatrice R. Martin
Obba Babatunde' Annunciatore Tv
Chuck Aber Agente Terry
Lawrence T. Wrentz Agente Burroughs
Tracey Walter Lamar
Roger Corman Direttore Fbi
George Michael Giornalista Tv
Masha Skorobogatov Clarice Bambina
Franck Seals Jr. Psicopatico Meditab.
Red Schwartz Autista Sig. Lang
Bill Miller (II) Sig. Brigham
Stuart Rudin Miggs
James B. Hozard Allenatore Di Boxe
Pat McNamara Sceriffo Perkins
Adele Lutz Annunciatrice Tv
Leib Lensky Sig. Lang
Paul Lazar Pilcher
Jaffrie Lane Padre Di Clarice
Jim Roche Predicatore Televis.
Lawrence A. Bonney Istrutore Fbi
Soggetto
Thomas Harris
Sceneggiatura
Ted Tally
Fotografia
Tak Fujimoto
Musiche
Howard Shore
Montaggio
Craig McKay
Scenografia
Kristi Zea
Costumi
Colleen Atwood
Effetti
Dwight Benjamin-Creel
Trama Uno psicopatico assassino è il terrore di giovani donne formose che aggredisce e scuoia. Il mostro - cui è stato dato il nome di Buffalo Bill - è l'incubo dell'agente dell'Fbi Jack Crawford il quale nella insufficienza dei metodi abituali, pensa che solo la consulenza dello psichiatra criminale Hannibal Lecter può contribuire a risolvere il caso. Lecter è detenuto in cella di isolamento in un manicomio criminale, poichè, dopo una attività professionale di alto livello, è diventato uno psicopatico cannibale. Una giovane aspirante agente dell'Fbi, prima ancora di completare il suo addestramento - Clarice Starling - viene incaricata da Crawford di contattare lo psichiatra, per averne lumi intesi ad individuare e fermare il mostro. Superata l'aperta ostilità del dottor Chilton, direttore del manicomio, Clarice ha vari colloqui con Lecter, la cui personalità l'affascina (egli riesce anche a far parlare di se stessa la ragazza, la quale, orfana di uno sceriffo ucciso nel corso di una missione, ha avuto notevoli problemi infantili, che invano ha tentato di rimuovere). In azione, Clarice scopre in un magazzino l'esistenza di un lepidottero - una farfalla importata dall'Oriente, che sulle ali ha macchie nerastre dette "testa di morto" - un esemplare della quale è inserita nella gola delle vittime dell'assassino. A giudizio di Lecter, la cosa è importante: egli vi vede un simbolo del fortissimo desiderio di costui di trasformarsi in donna, mentre il recupero della epidermide delle ragazze uccise e scuoiate - epidermide che egli poi cuce su manichini per confezionarsi un corpo da donna - rientra nel quadro della stessa follia. Frattanto, viene rapita da Buffalo Bill Catherine Martin, figlia di una Senatrice. Clarice, d'intesa con i propri superiori, fa un patto con Lecter: se collaborerà ad un piano per individuare il colpevole e salvare la donna, verrà trasferito dalla cella del manicomio. Lecter accetta. Ha identificato l'assassino: un certo Jamie Gamb, ma prima di farne il nome a Clarice, mentre viene trasferito nella nuova sede, compie una fulminea ed ingegnosa evasione. Clarice però non demorde. Ormai sulle piste di Gamb e ricapitolando consigli e deduzioni, penetra in casa di lui, lo uccide perchè assalita e salva Catherine Martin. Il giorno del suo ingresso ufficiale nell'FBI riceve una telefonata: da lontano il dottor Lecter le parla e la saluta, mentre si prepara ad uccidere il direttore del manicomio criminale dov'era detenuto.
Note - OSCAR 1991 PER MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR ATTORE ANTHONY HOPKINS, MIGLIOR ATTRICE JODIE FOSTER, MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE.
- E' L'UNICO THRILLER CHE ABBIA VINTO I 5 OSCAR FONDAMENTALI. EVENTO VERIFICATO SOLO 2 VOLTE, NEL 1934 CON "ACCADDE UNA NOTTE" DI FRANK CAPRA E NEL 1975 CON "QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO" DI MILOS FORMAN.
Critica "Da una superproduzione con tutti i crismi di lusso, esce invece una traduzione letterale del libro, con tutte le sue incredibilità e le sue rozzezze ben confezionate dalla perfezione assoluta della regia, del montaggio, della fotografia, e dall'interpretazione di due ottimi attori impegnati a farci accettare una schermaglia che ha dell'incredibile." (Irene Bignardi, "La Repubblica")
"Si deve comunque proprio a Demme se il film non è del tutto da buttar via perchè, nonostante i sanguinosi grovigli certi climi sono evocati con le giuste tensioni." (Gian Luigi Rondi, "Il Tempo")
"Jonathan Demme ha scelto la strada peggiore per adattare al cinema l'intensità terrorizzante del romanzo di Thomas Harris: mostra e non mostra, s'azzarda e si ritira. La via del compromesso non riesce a rovinare la bellissima storia, ma rende il film malriuscito, a tratti ridicolo." (Lietta Tornabuoni, "La Stampa")
"Il film, specie nella seconda parte, è opera di notevole spessore sociologico e di densa scrittura. Notevole per densità, l'apporto recitativo di Jodie Foster e straordinaria, davvero, la "performance" di Anthony Hopkins." (Francesco Bolzoni, "La Rivista del Cinematografo")
"Con i primi piani ravvicinati e un uso soggettivo della macchina da presa, Demme mantiene la tensione a livelli altissimi sensa ricorrere ad effetti speciali, costruendo un capolavoro di misura e raffinatezza." (L'Espresso, 4 marzo 2004)