Il tè nel deserto

The sheltering sky

6,6

1990

Regia: B.Bertolucci

Genere: Drammatico

CAST

Anouar

Alghabid

Debra Winger

John Malkovich

Campbell Scott

Jill Bennett

Timothy Spall

Nicoletta Braschi

Samiri Monuar

Keltoum Alaqui

Alghabid Kanakan

Amina Annabi

Gambo Alkabous

Laroussi Abdelkarim

Afifi Mohamed

Mousse Impiegato

Philippe Morier-Genoud

Sidi Kasko

Brahim Oubana

Ammou Graia

Rabea Tami

Eric Vu-An

Tom Novembre

Ajil Abdelillah

Cheika Remiti

Maghnia Mohamed

Sotigui Kouyaté

Veronica Lazar

Sidi Alkhadar

Azahra Attayoub

Ahmed Azoum

Kamel Cherif

Mohamed Ixa

Carolyn De Fonseca



IL TÈ NEL DESERTO
Anno 1990
Titolo Originale The Sheltering Sky
Durata 138
Origine GRAN BRETAGNA
Colore C
Genere DRAMMATICO
Tratto da Romanzo di Paul Bowles
Produzione JEREMY THOMAS - SILVIO BERLUSCONI COMMUNICATIONS
Distribuzione PENTA DISTRIBUZIONE - PENTAVIDEO, MEDUSA VIDEO (PEPITE)
Regia
Bernardo Bertolucci
Attori
Debra Winger Kit Moresby
John Malkovich Port Moresby
Campbell Scott George Tunner
Jill Bennett Signora Lyle
Timothy Spall Eric Lyle
Nicoletta Braschi Donna francese
Samiri Monuar Conducente autobus
Keltoum Alaqui Donna Palazo Ksar
Alghabid Kanakan Giovane Tuareg
Amina Annabi Mahrnia
Gambo Alkabous Giovane Tuareg
Laroussi Abdelkarim Giovane arabo 1
Afifi Mohamed Mohamed
Mousse Impiegato poste
Philippe Morier-Genoud Cap.Broussard
Sidi Kasko Giovane Tuareg
Brahim Oubana Giovane arabo 2
Ammou Graia Negoziante
Rabea Tami Danzatrice cieca
Eric Vu-An Belqassim
Tom Novembre Uff.Immigr.francese
Ajil Abdelillah Arabo con cartella
Cheika Remiti Vecchia prostituta
Maghnia Mohamed Moglie di Belqassim
Anouar Cantante del bordello
Sotigui Kouyaté Abd El Kader
Veronica Lazar Suora
Alghabid
Sidi Alkhadar Bambino
Azahra Attayoub Moglie di Belqassim
Ahmed Azoum Giovani Tuareg
Carolynn De Fonseca Miss Ferry
Kamel Cherif Bigliettaio
Mohamed Ixa Capo carovana
Soggetto
Paul Bowles
Sceneggiatura
Bernardo Bertolucci
Mark Peploe
Fotografia
Vittorio Storaro
Musiche
Richard Horowitz
Ryuichi Sakamoto
Montaggio
Gabriella Cristiani
Scenografia
Gianni Silvestri
Ferdinando Scarfiotti
Costumi
James Acheson
Effetti
Renato Agostini
Trama Nel 1947, due facoltosi coniugi americani in crisi provenienti da New York, lui Port Moresby, musicista a corto d'ispirazione, lei Kit, scrittrice ormai priva d'inventiva, intraprendono un viaggio in Africa, con l'amico George Tunner che va in cerca di avventure, mentre essi sperano che un qualche cosa li aiuti a uscire dalla loro crisi coniugale. Sono sposati da dieci anni e si vogliono ancora bene, nonostante un raffreddamento nei rapporti, che li ha indotti a dormire in camere separate. Alloggiati con Tunner nell'entroterra di Tangeri, in un albergo che la guerra ha ridotto al degrado, Port e Kit finiscono con concedersi entrambi un diversivo extra coniugale. A lui va male: rischia infatti il linciaggio da parte dei "protettori" di una prostituta indigena, che lo ha soddisfatto tentando di derubarlo; lei per poco non viene sorpresa dal marito mentre dorme con Tunner. A questo punto tentano di riannodare i loro rapporti e ridestare la passione, durante una passeggiata fra scoscendimenti sassosi. Decidono infine di separarsi da Tunner e si addentrano insieme nel deserto del Sahara, adattandosi ai costumi delle carovane, fra crescenti difficoltà e disagi. Port si ammala di tifo, e Kit cerca disperatamente un medico, un ospedale, qualcuno che l'aiuti, mentre il marito attende in preda al delirio. Trovano finalmente precario rifugio in uno squallido forte semiabbandonato della Legione straniera, sprovvisto di un minimo d'igiene e di assistenza sanitaria. Qui Port muore, nonostante gli sforzi della moglie, che lo assiste con dedizione. Priva di mezzi, Kit si unisce a una carovana di Tuareg in marcia nel deserto, ed è ben presto preda del giovane beduino Belgassim, che la costringe a vestirsi da ragazzo arabo e la impone al suo contrariatissimo harem. Lasciata libera da Belgassim e scoperta come donna, Kit viene brutalmente aggredita dai Tuareg. Riprende i sensi quasi inebetita in un ospedale di Tangeri e viene ricondotta all'albergo da un'assistente sociale americana. Qui rifiuta di rivedere Tunner, che l'ha sempre cercata, e vaga come un'automa fra i tavoli del bar, frequentato mesi prima insieme al marito, mentre dal suo tavolo d'angolo, immobile ed enigmatico come allora, un vecchio saggio recita con voce monotona le proprie amare considerazioni sulla vita.
Critica "Tutto è meraviglioso salvo che il film, affidato alle sensazioni e alla grande forma, arriva soltanto in parte a comunicare e a far condividere la disperazione amorosa e la pulsione autodistruttiva del racconto." (Lietta Tornabuoni, La Stampa)
"Il "Tè nel deserto" è senza zucchero. La sua musa è l'ambiguità l'incertezza di sentimenti; ma il film ha scene molto intense, ovunque l'immensità dei panorami magistralmente restituiti dalle luci di Storaro ci conquista e l'agonia di Port ci stringe alla gola durante le bufere di sabbia." (Giovanni Grazzini, Il Messaggero)
"Un grandissimo e tristissimo film che ti entra dentro come una malattia, che chiede di essere assimilato come un dolce veleno." (Valerio Caprara, Il Mattino)
"Il miglior film realizzato dal regista di Parma." (Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)
"Ha una qualità rara e fragile e che vive del rapporto fra lo spettatore e lo schermo: è un film emozionante." (Irene Bignardi, La Repubblica)