Finchè c'è guerra c'è speranza

6,3

1974

Regia: A.Sordi

Genere: Commedia

Genere: Grottesco

CAST

Alberto Sordi

Silvia Monti

Mauro Firmani

Fernando Daviddi

Alessandro Cutolo

Matilde Costa

Eliana De Santis



FINCHÉ C'È GUERRA C'È SPERANZA
Anno 1974
Durata 125
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA, GROTTESCO
Specifiche tecniche PANORAMICA EASTMANCOLOR
Produzione RIZZOLI
Distribuzione CINERIZ - DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO
Regia
Alberto Sordi
Attori
Alberto Sordi
Silvia Monti
Mauro Firmani
Eliana De Santis
Fernando Daviddi
Alessandro Cutolo
Matilde Costa Giuffrida
Soggetto
Alberto Sordi
Sceneggiatura
Alberto Sordi
Piero De Bernardi
Leo Benvenuti
Fotografia
Sergio D'Offizi
Musiche
Piero Piccioni
Montaggio
Ruggero Mastroianni
Trama Pietro Chiocca, abbandonata da molto tempo la rappresentanza di pompe idrauliche, gira per i Paesi del Terzo Mondo alla ricerca di clienti per armi di ogni tipo. Pressato dalle crescenti esigenze di una famiglia in cui sia la moglie che i rampolli sono cresciuti nel lusso e ora, insaziabili, bramano villa con piscina e night e mille altre futilità dispendiose, Piero s'avventura in "affari" sempre più grossi, ma anche sempre piu' sporchi. Messo a contatto con la resistenza in Angola da un giornalista del "Corriere della Sera", dallo stesso viene poi denunciato all'opinione pubblica italiana con articoli dal titolo "Ho incontrato un mercante di morte". Reduce da una traumatica avventura, il mercante di cannoni trova la famiglia raccolta in domestico tribunale. Ritorcendo l'attacco, Pietro si dice disposto a tornare alle pompe idrauliche e lascia ai congiunti una decisione: saranno i suoi, decisi a non perdere quanto hanno acquisito, ad imporgli di riprendere il suo sporco mestiere.
Critica Scritto, diretto e interpretato da un Sordi che ormai vuol fare tutto da solo, il film ha alti e bassi, da cui derivano grazie giocose, inamabili stridori e qualche pesantezza descrittiva. Quasi spaccato in due parti, la prima tutta buffonesca la seconda d'una drammaticità un po' generica, il racconto non trova nella figura del protagonista un perfetto punto di fusione fra il Sordi comico e il Sordi satirico... (G.Grazzini - Cinema '74)