Totò contro Maciste

5,2

1961

Regia: F.Cerchio

Genere: Commedia

CAST

Totò

Nino Taranto

Samson Burke

Nadine Sanders

Nerio Bernardi

Gabriella Andreini

Luigi Pavese

Nino Marchetti

Piero Palermini

Paolo Pieri

Carlo Taranto

Rossana Canghiari

Luisa Rispoli

Carla Crescina

Daniela Igliozzi



TOTÒ CONTRO MACISTE
Anno 1961
Durata 90
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche TECHNICOLOR
Produzione OTTAVIO POGGI PER LIBER FILM, WANGUARD FILM
Distribuzione EURO INTERNATIONAL FILM - AVO FILM, DOMOVIDEO
Regia
Fernando Cerchio
Attori
Totò Totokamen/Sabakis, suo padre
Nino Taranto Tarantenkamen
Samson Burke Maciste
Nadine Sanders Faraona
Nerio Bernardi Faraone Ramsis
Gabriella Andreini Nefertite, figlia del Faraone
Luigi Pavese Proprietario del locale notturno di Tebe
Nino Marchetti Gran dignitario
Piero Palermini Baitan
Paolo Pieri Kimen
Carlo Taranto Consigliere assiro
Rossana Canghiari
Luisa Rispoli
Carla Crescina
Daniela Igliozzi
Soggetto
Ugo Liberatore
Sceneggiatura
Bruno Corbucci
Gastone Da Venezia
Ugo Liberatore
Giovanni Grimaldi
Fotografia
Angelo Lotti
Musiche
Francesco De Masi
Montaggio
Antonietta Zita
Scenografia
Antonio Visone
Costumi
Giancarlo Bartolini Salimbeni
Trama Totocamen, spacciato dal suo manager Tarantancamen come figlio del Dio Amone, si esibisce a Tebe, alla presenza del dignitario del Faraone. Ricorrendo a trucchi, riesce a dimostrare una grande forza. Maciste, che è alla corte del Faraone, di cui ama la figlia Nefertite, dopo aver bevuto un filtro preparato dalla moglie del Faraone per abbattere il marito e regnare col suo amante, mette la sua erculea forza al servizio degli Assiri, onde distruggere Tebe. Il Faraone si affida a Totocamen, il quale, dopo aver tentato in tutti i modi di rifiutare il pesante incarico, guida l'esercito tebano. Alla fine, s'incontra con Maciste dentro il tempio. Ma l'effetto del filtro si esaurisce, il Faraone scopre la congiura e Maciste ritrova il suo amore per Nefertite.
Note AIUTO REGISTA: MARIO CASTELLANI
Critica "Anche come parodia il film non tarda a manifestare i suoi difetti, dovuti alla faciloneria e all'improvvisazione. " (U. Tani, "Intermezzo", 7/8, 30 aprile 1962)
"Il carneade Franco Cerchio dirige una smunta parodia del cinema mitologico, poverissima per la messinscena, e passi, ma davvero poco divertente, nonostante la presenza di Totò e della sua sottovalutata spalla, l'ottimo Nino Taranto, costretto a una particina da guitto. Resta qualche raro lampo di un Principe sceso ormai nei bassifondi di un'inimitabile carriera". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 18 agosto 2000)