Totò all'inferno

6,8

1954

Regia: C.Mastrocinque

Genere: Comico

Genere: Commedia

CAST

Totò

Galeazzo Benti

Dante Maggio

Ubaldo Lay

Nerio Bernardi

Mario Castellani

Maja Jusanova

Mario Pisu

Vince Barbi

Erika Sendecher

Aldo Giuffré

Gustavo Giorgi

Giulio Calì

Maria Frau

Olga Solbelli

Guglielmo Inglese

Fanny Landini

Cristina Fanton

Mario Passante

Tino Guazzelli

Salvo Libassi

Giacomo Furia

Amedeo Girard

Teresa Vallesi

Enzo Garinei

Anna Berardelli

Mara Morgan

Pietro Tordi

Franca Faldini

Wilma Casagrande



TOTÒ ALL'INFERNO
Anno 1954
Durata 90
Origine ITALIA
Colore B/N
Genere COMICO
Specifiche tecniche FERRANIACOLOR - BIANCO E NERO
Produzione EXCELSA -CARLO PONTI E DINO DE LAURENTIIS PER CARLO PONTI CIN.CA
Distribuzione MINERVA - RICORDI VIDEO, BMG VIDEO
Vietato 16
Regia
Camillo Mastrocinque (Thomas Miller)
Attori
Galeazzo Benti
Dante Maggio Pacifico
Ubaldo Lay Belfagor
Nerio Bernardi Satana
Mario Castellani Cri Cri
Maja Jusanova Miss Angoscia
Mario Pisu Tolomeo
Vince Barbi Al Capone
Erika Sendecher Luisa
Aldo Giuffré Minosse
Gustavo Giorgi Mustafa'
Giulio Calì Caronte
Maria Frau Cleopatra
Olga Solbelli
Totò Antonio Marchi
Guglielmo Inglese
Fanny Landini
Cristina Fanton
Mario Passante
Tino Guazzelli
Salvo Libassi
Giacomo Furia
Amedeo Girard
Teresa Vallesi
Enzo Garinei
Anna Berardelli
Mara Morgan
Pietro Tordi
Franca Faldini Maria
Wilma Casagrande
Soggetto
Totò
Sceneggiatura
Camillo Mastrocinque
Totò
Lucio Fulci
Italo De Tuddo
Gino Mangini
Piero Nelli
Vittorio Metz
Fotografia
Aldo Tonti
Musiche
Pippo Barzizza
Scenografia
Alberto Boccianti
Effetti
Gatti e Urbisaglia
Trama Dopo vari tentativi di suicidio, Antonio Marchi muore accidentalmente, annegato in un fiume. All'inferno trova Cleopatra da lui amata al tempo della sua prima incarnazione, nelle vesti di Marcantonio. L'amore, che rinasce tra i due, provoca l'ira gelosa di Satana. Antonio scappa sulla terra e va a divertirsi in un ritrovo esistenzialista, dove viene nuovamente catturato dai diavoli: ricondotto all'inferno, viene sottoposto a giudizio. Per difendersi Antonio ricorda le sue disavventure di ladro disgraziato mentre il pubblico accusatore gli rimprovera i suoi tentativi di dongiovanni nei riguardi di una signora sua dirimpettaia. Condannato a grave pena, Antonio Marchi strabuzza gli occhi e si ritrova sulla terra: è stato un brutto sogno.
Critica "(...) E' narrato in modo semplicemente caotico, senza la minima ricerca di originalità, nè da parte del soggettista, che è lo stesso Totò, nè da parte degli sceneggiatori, che sono responsabili di un dialogo altamente insipido(...)". (Vice, "Il Messaggero", 28/5/1955).