Totò contro il pirata nero

5,2

1964

Regia: F.Cerchio

Genere: Commedia

CAST

Totò

Mario Petri

Mario Castellani

Aldo Giuffré

Giacomo Furia

Pietro Carloni

Franco Ressel

Romano Giomini

Grazia Maria Spina

Aldo Bufi Landi



TOTÒ CONTRO IL PIRATA NERO
Anno 1964
Durata 97
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche TOTALSCOPE EASTMANCOLOR
Produzione OTTAVIO POGGI PER LIBER FILM
Distribuzione EURO INTERNATIONAL FILM - DOMOVIDEO
Regia
Fernando Cerchio
Attori
Totò Josè
Mario Petri Il pirata nero
Mario Castellani Il pirata con l'uncino
Grazia Maria Spina Isabella, figlia del Governatore
Aldo Giuffré Luogotenente Burrasca
Giacomo Furia Don Carlos d'Aragona
Pietro Carloni Il Governatore
Aldo Bufi Landi Manolo
Franco Ressel Lo sfregiato
Romano Giomini
Soggetto
Francesco Luzi
Nino Stresa
Sceneggiatura
Nino Stresa
Francesco Luzi
Fotografia
Alvaro Mancori
Musiche
Carlo Rustichelli
Montaggio
Antonietta Zita
Scenografia
Giancarlo Bartolini Salimbeni
Costumi
Giancarlo Bartolini Salimbeni
Trama Totò, nella sua attività di ladruncolo, è costretto, per sfuggire alle guardie, a nascondersi in un barile sulla banchina del porto. Il barile viene caricato su una nave pirata che prende il largo verso avventurose imprese. A bordo Totò viene scoperto e condannato a morte. Ma la sua fortuna lo salva dalla corda fatale e lo fa accogliere tra i pirati. Frattanto all'orizzonte appare una nave spagnola che accosta per attaccare la nave pirata. Totò, armato di una spada calamitata, si comporta come un vero condottiero sgominando avversari su avversari. Dopo la battaglia, viene nominato ufficiale e la nomina è acclamata a gran voce dall'equipaggio. Quindi i pirati, per impadronirsi di un tesoro, attaccano e occupano il castello del Governatore spagnolo. Totò aiuta però la figlia del Governatore sfidando le ire del Pirata Nero. Tra i due si accende una lotta che termina con la vittoria di Totò, grazie alla sua agilità ed alla sua astuzia. I rinforzi spagnoli catturano alla fine tutti i pirati.
Critica "Il filmetto ha un certo lustro di spettacolo che gli scusa la comicità un po' grossolana. Inesausta la vena la vena del popolare comico nel divertire [...] con giochi di parole e lazzi [...]". (Leo Pestelli, "La Stampa", 28/3/1964).