Jules e Jim

Jules and Jim

7,8

1962

Regia: F.Truffaut

Genere: Drammatico

Genere: Romantico

CAST

Jeanne Moreau

Oskar Werner

Henri Serre

Sabine Haudepin

Marie Dubois

Danielle Bassiak

Boris Bassiak

Anny Nielsen

Christiane Wagner

Kate Noelle

Vanna Urbino

Jean-Louis Richard

Dominique Lacarriere

Elen Bober

Bernard Largemains



JULES E JIM
Anno 1962
Altri titoli JULES AND JIM
Durata 105
Origine FRANCIA
Colore B/N
Genere DRAMMATICO, ROMANTICO
Specifiche tecniche 35 MM - FRANSCOPE
Tratto da ROMANZO OMONIMO DI HENRI-PIERRE ROCHE'
Produzione LES FILMS DU CARROSSE - SEDIF PRODUCTIONS
Distribuzione DE LAURENTIIS - CREAZIONI HOME VIDEO, L' UNITA' VIDEO - BIM (2002)
Riedizione 2002 (BIM)
Musiche da LA CANZONE "LE TOURBILLON" DI BORIS BASSIAK E' CANTATA DA JEANNE MOREAU
Data uscita 31-05-2002
Vietato 18
Regia
François Truffaut
Attori
Jeanne Moreau Catherine
Oskar Werner Jules
Henri Serre Jim
Sabine Haudepin Sabine
Marie Dubois Therese
Danielle Bassiak Compagna Di Albert
Boris Bassiak Albert
Anny Nielsen Lucie
Christiane Wagner Helga
Kate Noelle Birgitta
Vanna Urbino Gilberte
Jean-Louis Richard
Dominique Lacarriere Una Delle Donne
Elen Bober Mathilde
Bernard Largemains Merlin
Soggetto
Henri-Pierre Roche'
Sceneggiatura
François Truffaut
Jean Gruault
Fotografia
Raoul Coutard
Musiche
Georges Delerue
Montaggio
Claudine Bouché
Scenografia
Fred Capel
Trama A Parigi nel 1907 diventano amici due studenti, Jules, francese e Jim, austriaco. Tutti e due si innamorano di Caterina, che si sente legata ad entrambi, ma sposa Jules. Durante la guerra i due amici combattono su fronti opposti ma, a guerra finita, Jules invita Jim a casa sua sulle Alpi svizzere. E le cose prenderanno una piega inattesa.
TRAMA LUNGA
Parigi, 1907. Nel quartiere di Montparnasse, due studenti, uno austriaco, Jules, e uno francese, Jim, sono legati da una profonda amicizia perchè accomunati dagli stessi gusti artistici e letterari. L'incontro casuale con Caterina, una giovane in cui ritrovano lo strano sorriso di una statua che li aveva molto colpiti, non rompe la loro amicizia, anche se la donna, pur sentendosi legata ad ambedue, sposa Jules. Durante la guerra Jules e Jim sono costretti a combattere sui due fronti opposti, ma appena questa è terminata, Jules e Caterina, che vivono in uno chalet delle Alpi austriache, invitano l'amico a tornare con loro. Jim accetta, e accortosi che l'amore tra i due, benchè sia nata una bambina, è diminuito per il carattere insoddisfatto e passionale di Caterina, a poco a poco ne diventa l'amante. Jules è al corrente di questa situazione, ma si rassegna. Questa relazione registra continue ripicche e riconciliazioni. Durante una gita in macchina, Jim e Caterina muoiono per un incidente provocato dalla donna. Desolato, Jules li piange entrambi.
Note - SCENEGGIATURA PUBBLICATA IN "L'AVANT-SCENE DU CINEMA" N. 16, 1962 (ORA IN COLLECTION POINTS/FILMS. EDIZ. DU SEUIL), AVANT SCENE 1971 INTERVISTE: IN "CINEMA 62" N. 62.
- ADATTAMENTI E DIALOGHI: FRANCOIS TRUFFAUT, JEAN GRUAULT.
Critica "E' forse il film più felice di Truffaut, certamente uno dei più rappresentativi con Jeanne Moreau nel suo personaggio più mitico." (Laura e Morando Morandini, Telesette)
"Un film sconcertante, ambizioso, che volge in paradosso, incessantemente, i personaggi e le situazioni che rappresenta. Truffaut, e lo indicano il montaggio interno delle inquadrature, le sequenze condotte a ritmo di balletto, il voluto semplicismo, la natura stessa del commento musicale e il tipo di montaggio, ironizza sul "ménage a trois", ma il film non è sempre intellegibile e gli squilibri stilistici son fin troppo evidenti. Un film con molte pretese ma in definitiva intriso di decadente romanticismo. Buona l'interpretazione. Eccellente la fotografia e l'ambientazione." (Segnalazioni cinematografiche, vol. 52, 1962)
"Torna Jules e Jim. Torna il capolavoro di François Truffaut, che lo diresse con pochi mezzi e un talento incomparabile a soli 28 anni, adattando il primo romanzo del poco noto Henri-Pierre Roché, che lo pubblicò invece 74enne (Adelphi). (...). "'Jules e Jim' è un sogno", diceva Truffaut. "Noi tutti soffriamo del lato provvisorio dei nostri amori, e questo film ci fa appunto sognare di amori eterni". Ma anche il film, come la passione che lo abita, sembra eterno se quarant'anni dopo non ha perso la sua magia". (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 31 maggio 2002)