Urla del silenzio

The killing fields

7,9

1984

Regia: R.Joffè

Genere: Drammatico

Genere: Guerra

CAST

Sam Waterston

John Malkovich

Julian Sands

Spalding Gray

Bill Paterson

Athol Fugard

Graham Kennedy

Ser Moeun

Katherine Krapum

Monirak Sisowath

Oliver Pierpaoli

Patrick Malahilde

Ira Wheeler

Tom Bird

David Henry

Lambool Dtangpai

Edward Entero

Haing S. Ngor

Craig T. Nelson



URLA DEL SILENZIO
Anno 1984
Titolo Originale THE KILLING FIELDS
Durata 143
Origine GRAN BRETAGNA
Colore C
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche PANORAMICA
Tratto da "LA MORTE E LA VITA DI DITH PRAN "DI SYDNEY SCHANBERG
Produzione ENIGMA PRODUCTION
Distribuzione PIC (1985) - MULTIVISION, SAN PAOLO AUDIOVISIVI
Regia
Roland Joffé
Attori
Sam Waterston Sydney Schanberg
Haing S. Ngor Dith Pran
John Malkovich Al Rockoff
Julian Sands Jon Swain
Craig T. Nelson Addetto Militare
Spalding Gray Console Americano
Bill Paterson Dottor Macentire
Athol Fugard Dottor Sundesval
Graham Kennedy Dougal
Ser Moeun Moglie Di Pran
Katherine Krapum Chey
Monirak Sisowath
Oliver Pierpaoli
Patrick Malahilde
Ira Wheeler
Tom Bird
David Henry
Lambool Dtangpai Bool
Edward Entero Chey
Soggetto
Sydney Schanberg
Sceneggiatura
Bruce Robinson
Fotografia
Chris Menges
Musiche
Mike Oldfield
Montaggio
Jim Clark
Scenografia
Roy Walker
Costumi
Judy Moorcroft
Trama Sidney Schanberg, giornalista del "New York Times" viene mandato nel 1972 in Cambogia, per seguirvi la guerra tra i Kmer rossi ed il governo di Lan Nol e là si avvale del dott. Dith Pran (un laureato in chirurgia), come guida ed interprete. Tra i due si stabilisce un profondo rapporto di stima e di amicizia. Divenuti inseparabili e dopo aver insieme realizzato servizi assai importanti, i due si trovano il 17 aprile 1975 a Pnom Penh, quando i "liberatori" occuparono la città. Nel momento del generale smarrimento, preludio a tutte le ferocie e violenze che stavano per scatenarsi sugli sventurati (e in quel momento festanti) cambogiani. Pran riuscì a salvare la vita di Schanberg e quella di alcuni giornalisti occidentali i quali, dopo interrogatori ed umiliazioni da parte dei Kmer, poterono trovare asilo nella sede dell'Ambasciata francese. Al momento di partire in elicottero in direzione degli Stati Uniti e malgrado gli sforzi di tutti per assicurare a Pran un falso passaporto, questi rimase nel suo Paese, perduto nella folla di compatrioti, che già i Kmer avviavano, tra insulti e malvagità indicibili, verso la frontiera vietnamita. Internato in un campo di lavoro, sottoposto come tutti a massacranti fatiche, ad inaudite vessazioni ed sì ben noto indottrinamento politico, Pran riuscì a fuggire e ad arrivare, dopo stenti e pericoli incessanti, in un campo della Croce Rossa thailandese. Rientrato dal canto suo a New York, dove nel frattempo giungevano dalla Cambogia notizie tragiche (sterminio da parte dei Kmer rossi di almeno tre milioni di persone), Sidney non cessò un istante le sue ricerche dell'amico Pran in tutte le sedi e presso tutte le Organizzazioni possibili. Nel 1976 egli vinse il premio Pulitzer per le sue corrispondenze di guerra ma, al momento dell'assegnazione, egli, premesse alcune coraggiose dichiarazioni e valutazioni sulla politica USA in Cambogia, pubblicamente attestava di ritirare il premio - condividendo - anche a nome dell'uomo che in Cambogia si era rivelato un ottimo giornalista ed una persona straordinaria. Sidney, che sempre avvertiva un senso di colpa per aver rimesso a Pran la scelta fra il restare nel proprio Paese o il lasciarlo insieme a lui, fu infine premiato nei suoi sforzi. L'incubo che gli davano le sue ansie e i suoi rovelli finì il 9 ottobre del 1979, quando, essendo stato Pran finalmente identificato e ritrovato, potè volare in Thailandia ed ivi riabbracciare l'amico. (La storia è autentica e i due giornalisti vivono oggi, con le rispettive famiglie, ambedue a New York, lavorando sempre al "Nesv York Times".
Note OSCAR 1984 PER MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA "HAING S. NGOR", MIGLIOR FOTOGRAFIA, MIGLIOR MONTAGGIO.
DAVID DI DONATELLO 1985 PER MIGLIORE PRODUZIONE STRANIERA (DAVID PUTTNAM).
Critica Se non è eccezionale questo film, proprio non sapremo quanti altri definire come tali. (Segnalazioni cinematografiche).
Dopo sette nomination vince tre premi Oscar. (Teletutto)