Chocolat

7,2

2000

Regia: L.Hallstrom

Genere: Commedia

CAST

Juliette Binoche

Judi Dench

Alfred Molina

Lena Olin

Johnny Depp

Carrie-Anne Moss

Victoire Thivisol

Peter Stormare

Antonio Gil-Martinez

Harrison Pratt

Helene Cardona

Gaelan Connel

Elisabeth Commelin

Ron Cook

Guillaume Tardieu

Hugh OConor

John Wood

Aurelien Parent Koenig



CHOCOLAT
Anno 2000
Durata 121
Origine GRAN BRETAGNA, USA
Colore C
Genere COMMEDIA
Tratto da OMONIMO ROMANZO DI JOANNE HARRIS (ED. GARZANTI)
Produzione DAVID BROWN PRODUCTIONS - FAT FREE LIMITED - MIRAMAX
Distribuzione EAGLE PICTURES (2001)
Regia
Lasse Hallström
Attori
Juliette Binoche Vianne
Judi Dench Armande Voizin
Alfred Molina Conte De Reynaud
Lena Olin Josephine Muscat
Johnny Depp Roux
Carrie-Anne Moss Caroline Clairmont
Victoire Thivisol Anouk
Aurelien Parent Koenig Luc Clairmont
Peter Stormare Serge Muscat
Antonio Gil-Martinez Jean-Marc Drou
Harrison Pratt Dedou Drou
Helene Cardona Francoise Drou
Gaelan Connel Didi Drou
Elisabeth Commelin Yvette Marceau
Ron Cook Alphonse Marceau
Guillaume Tardieu Baptiste Marceau
Hugh O'Conor Padre Henri
John Wood Guillaume Blerot
Soggetto
Joanne Harris
Sceneggiatura
Robert Nelson Jacobs
Fotografia
Roger Pratt
Musiche
Rachel Portman
Montaggio
Andrew Mondshein
Scenografia
David Gropman
TRAMA LUNGA
E' il 1959. La tranquilla e monotona vita a Lasquenet, piccolo paese della provincia francese, è turbata dall'arrivo di Vianne Rochet. La giovane donna, con al seguito la figlia piccola Anouk, prende in affitto un fondo abbandonato e comincia a rimetterlo in piedi. Di lì a poco il locale prende le forme di una invitante e accattivante pasticceria. Vianne è bravissima e sia il bancone che la vetrina si riempiono di deliziosi cioccolatini lavorati in cento modi diversi. Ma tutto questo attira l'attenzione non proprio favorevole del sindaco, il conte di Raynaud, il quale si reca al negozio e invita Vianne a moderare la sua attività. Il conte tiene la vita del paese sotto il freno di regole rigide e immutabili, scandite dalla vita della chiesa secondo un rituale cui si adegua anche il giovane parroco, il quale porta a lui i discorsi da tenere alle messe per le opportune revisioni. Intanto però alcuni abitanti cominciano a trovare nella pasticceria un insperato momento di conforto. Così Josephine scappa dal marito manesco e trova il coraggio per restare da Vianne; Armande, l'anziana proprietaria del locale, si ferma per confidarsi, e sembra una donna robusta finché la figlia Caroline non rivela che ha il diabete ad uno stadio avanzato. Anche Luc, il figlio di Caroline, trova nel negozio l'atmosfera giusta per dedicarsi al disegno, la sua passione. Lungo il fiume è segnalato l'arrivo di un gruppo di zingari. Il consiglio comunale si riunisce e il conte sostiene che bisogna mandarli via. Dopo il pranzo per la festa dei settanta anni di Armande, il cuore della donna non regge più. Intanto qualcuno ha appiccato il fuoco ai barconi degli zingari e Vianne, che si era appartata con uno di loro, passa un grosso spavento per le sorti della figlioletta. Arriva la Pasqua. Il sindaco si introduce nel negozio, non resiste più di fronte ai cioccolatini e si lascia andare a gesti furiosi al termine dei quali si addormenta. La mattina Vianne lo aiuta ad andare via. In chiesa padre Henry tiene l'omelia senza leggere discorsi già scritti. Vianne decide di rimettersi in movimento per altre destinazioni. Ma il paese festeggia. Il sindaco ora è cambiato, e con lui tutti gli altri sono più allegri e disponibili.
Note GIRATO IN ESTERNI A FLAVIGNY-SUR-OZCRAIN (FRANCIA) E NEL WEST COUNTRY (INGHILTERRA) OLTRE CHE NEGLI SHEPPERTON STUDIOS DI LONDRA.
PRODUTTORI ESECUTIVI BOB E HARVEY WEINSTEIN, MERYL POSTER ALAN C. BLOMQUIST.
CANDIDATO ALL'OSCAR 2001 COME MIGLIOR FILM, MIGLIORE ATTRICE (JULIETTE BINOCHE), MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA (JUDI DENCH), MIGLIOR SCENEGGIATURA NON ORIGINALE, MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE (RACHEL PORTMAN).
Critica "Lo diresti un remake inconfessato del 'Pranzo di Babette', però la sceneggiatura usa troppo dolcificante e poco o nulla di quel pepe che sembra rendere irresistibili le cioccolate di Juliette". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 11 febbraio 2001)
"Lo spirito del film è simpaticamente libertario in chiave di spregiudicato apprezzamento delle leccornie, un po' sul modello di 'Il pranzo di Babette', e la pacificazione finale con redenzione del supercattivo può ricordare addirittura 'Il grinch'. A giudicare dalle risate che hanno contrappuntato la proiezione e dall'interminabile applauso finale, 'Chocolat' si direbbe confezionato con perfetto dosaggio degli ingredienti. Anche se il sapore di questo cioccolato è un po' industriale". (Tullio Kezich, 'Corriere della sera', 11 febbraio 2001)
"Tratto da un romanzo di Joanne Harris, interpretato benissimo, 'Chocolat' risulta alla fine un poco manierato, stucchevole come la cioccolata quando è troppa. Lasse Hallstrom, svedese, 54 anni, marito di Lena Olin che in 'Chocolat' recita un personaggio rilevante, è il regista de 'La mia vita a 4 zampe', 'Buon compleanno Mr. Grape', 'Le regole della casa del sidro'. Anche se lavora negli Stati Uniti, tenta di salvare i suoi film dagli stereotipi e dai ripetitivi standard hollywoodiani: ci riesce, pagando a volte il prezzo d'un ottimismo vitale però melenso." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 24/02/2001)