Profondo rosso

7,6

1975

Regia: D.Argento

Genere: Giallo

CAST

David Hemmings

Daria Nicolodi

Gabriele Lavia

Macha Meril

Eros Pagni

Piero Mazzinghi

Glauco Mauri

Nicoletta Elmi

Giuliana Calandra

Clara Calamai

Aldo Bonamano

Liana Del Balzo



PROFONDO ROSSO
Anno 1975
Durata 130
Origine ITALIA
Colore C
Genere GIALLO
Specifiche tecniche CINESCOPE EASTMANCOLOR
Produzione CLAUDIO E SALVATORE ARGENTO PER LA SEDA DI ROMA
Distribuzione CINERIZ - DOMOVIDEO, MONDADORI VIDEO, MULTIGRAM, L'UNITA' VIDEO
Vietato 14
Regia
Dario Argento
Attori
David Hemmings Mark David
Daria Nicolodi Gianna Bezzi
Gabriele Lavia Carlo
Macha Meril Helga
Eros Pagni Comm. Calcabrini
Piero Mazzinghi
Glauco Mauri Prof. Giordani
Nicoletta Elmi Olga
Liana Del Balzo
Giuliana Calandra Amanda Righetti
Clara Calamai Madre Di Carlo
Aldo Bonamano
Soggetto
Bernardino Zapponi
Dario Argento
Sceneggiatura
Bernardino Zapponi
Dario Argento
Giuseppe Basan
Fotografia
Luigi Kuveiller
Musiche
Goblin
Giorgio Gaslini
Montaggio
Franco Fraticelle
Scenografia
Giuseppe Bassan
Costumi
Elena Mannini
Effetti
Germano Natali
Carlo Rambaldi
Trama Durante una conferenza sulla parapsicologia, la sensitiva tedesca Helga Hullmann avverte la presenza, in sala, di qualcuno che cova pensieri omicidi. La sera stessa, la donna muore per mano di un ignoto assassino. Testimone casuale del delitto, senza poterne individuare l'autore, è un giovane pianista inglese, Marc Daly, i cui amici sono la giornalista Gianna Grezzi e Carlo, il figlio ubriacone di un'anziana ex attrice. Deciso a scoprire per suo conto chi ha ucciso Helga, Marc è però' ostacolato, ad ogni successivo passo verso la verità, da nuovi efferati assassini, di cui sono vittime le persone capaci di favorire le sue indagini. Finalmente - dopo aver evitato, grazie a Gianna, di essere ucciso a sua volta - Marc giunge alla soluzione del mistero, individuando nella schizofrenica madre di Carlo l'autrice di tanti efferati delitti.
Note - AIUTO REGISTA: STEFANO ROLLA.
- IL GRUPPO MUSICALE I GOBLIN E' COMPOSTO DA: AGOSTINO MARANGOLO, MASSIMO MORANTE, FABIO PIGNATELLI, CLAUDIO SIMONETTI.
Critica "E' noto che non si può servire Dio e Mammona, ma Dario Argento cerca di fare proprio questo: da una parte vuol restare fedele a una sua autentica vocazione di cineasta visionario, dall'altra non rifugge dai modi più plateali per bussare a quattrini" (T.Kezich - Il millefilm).
"Se l'estrema ambizione di Dario Argento è di restituire ai reduci dai suoi spettacoli il gaudio di sobbalzare a ogni scricchiolio, di guardare sotto il letto e raddoppiare la dose di tranquillante, il "terrorista" del cinema italiano può dirsi contento. Era infatti da un bel pò che un film non prendeva altrettanto allo stomaco e popolava i nostri sonni di incubi così barbari." (G.Grazzini - Cinema '75).