La battaglia di Algeri

8,0

1966

Regia: G.Pontecorvo

Genere: Drammatico

Genere: Storico

CAST

Yacef Saadi

Jean Martin

Brahim Haggiag

Michèle Samia

Fawzia El

Ugo Paletti

Tommaso Neri

Mohammed Ben

Kerbash Fathia

Franco Morici

Omar Mohamed



LA BATTAGLIA DI ALGERI
Anno 1966
Altri titoli Maarakat madinat al Jazaer
The Battle of Algiers
Durata 121
Origine ALGERIA, ITALIA
Colore B/N
Genere DRAMMATICO, STORICO
Specifiche tecniche PANORAMICA
Produzione ANTONIO MUSU PER IGOR FILM (ROMA) E YACEF SAA-DI PER CASBAH FILM (ALGERI)
Distribuzione MAGNA - NUOVA ERI, SAN PAOLO AUDIOVISIVI, L' UNITA' VIDEO - DVD: DNC
Musiche da la canzone "Je m'en fiche" di De Lucia è cantata da Miranda Martino
Vietato 14
Regia
Gillo Pontecorvo
Giuliano Montaldo (seconda unità)
Attori
Yacef Saadi Saari Kader
Jean Martin Colonnello Philippe Mathieu
Brahim Haggiag Ali La Pointe
Michèle Samia
Fawzia El Kader Halima
Ugo Paletti Capitano
Tommaso Neri Capitano Dubois
Mohammed Ben Kassen Omar
Kerbash Fathia
Franco Morici
Omar Mohamed Ben Kassen
Soggetto
Franco Solinas
Sceneggiatura
Franco Solinas
Gillo Pontecorvo
Fotografia
Marcello Gatti
Musiche
Gillo Pontecorvo
Ennio Morricone
Montaggio
Mario Serandrei
Mario Morra
Scenografia
Sergio Canevari
Arredamento
Giovanni Axerio
Costumi
Giovanni Axerio
Effetti
Aldo Gasparri
Trama Algeri, 7 ottobre 1957. I parà del colonnello Mathieu circondano il nascondiglio dell'unico superstite del Fronte di Liberazione Nazionale algerino, Alì La Pointe, e minacciano di far saltare con la dinamite la casa. Questi, in attesa della morte, ripercorre con la memoria gli avvenimenti nei quali, da sfruttatore di donne e pregiudicato comune, è maturato in uomo cosciente del suo diritto alla libertà. Tre anni prima, nel novembre '54, la lotta era cominciata liberando la Casbah dai germi della malavita per fare della cittadella araba la roccaforte della rivoluzione: poi era esplosa con scontri individuali ed azioni terroristiche che avevano provocato reazioni da parte della popolazione francese. Nel gennaio del '57 erano giunti il colonnello Mathieu ed i paracadutisti che, con un'azione militare e poliziesca non priva d'intelligente organizzazione e non aliena da sistemi di tortura, avevano progressivamente smantellato l'organizzazione algerina e risalita la piramide dei collegamenti fino ad isolare La Pointe e scoprirne il nascondiglio. Morto Alì La Pointe, la rivoluzione appare sedata. Ma nel dicembre del '60 tutto ricomincia quasi per incanto e due anni dopo l'Algeria ottiene l'indipendenza.
Note - CANDIDATO ALL'OSCAR 1966 PER IL MIGLIOR FILM STRANIERO. NEL 1968, INVECE, CON QUESTO FILM GILLO PONTECORVO E' STATO CANDIDATO ALL'OSCAR PER LA MIGLIOR REGIA E, INSIEME A FRANCO SOLINAS, PER LA MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE.
- NASTRO D'ARGENTO 1967 A GILLO PONTECORVO COME REGISTA DEL MIGLIOR FILM.
- LEONE D'ORO AL XXVII FESTIVAL DI VENEZIA (1966) DOVE HA RICEVUTO ANCHE IL PREMIO DELLA CRITICA INTERNAZIONALE.
- DEA D'ARGENTO AL FESTIVAL DEI FESTIVALS DI ACAPULCO (1966).
Critica " (...) E' senz'altro un film di grande spettacolo, collocato su un grande sfondo, con un tema collettivo che muove grandi emozioni e grandi masse, con una forza di tenzione che la presenza stessa della storia di ieri, sentita nella lacerazione dialettica delle opposte passioni nazionali (...) porta ad altezze culminanti". (Filippo Sacchi, "Epoca", settembre 1966).