Il gatto

6,9

1978

Regia: L.Comencini

Genere: Commedia

Genere: Giallo

CAST

Ugo Tognazzi

Mariangela Melato

Michel Galabru

Jean Martin

Aldo Reggiani

Adriana Innocenti

Armando Brancia

Philippe Leroy

Angelo Matacena

Bruno Gambarotta

Luigi Comencini

Mario Brega

Raffaele Curi

Fabio Gamma

Matteo Spinola

Vittorio Zarfati

Pino Patti

Piero Saraceni

Franco Santarelli

Lino Fuggetta

Dalila Di Lazzaro

Nerina Di Lazzaro



IL GATTO
Anno 1977
Altri titoli Qui a tué le chat?
The Cat
Der Kater lässt das Mausen nicht
Durata 115
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA, GIALLO
Specifiche tecniche PANORAMICO, TECHNOSPES
Produzione SERGIO LEONE PER RAFRAN CINEMATOGRAFICA
Distribuzione UNITED ARTISTS EUROPA
Regia
Luigi Comencini
Attori
Ugo Tognazzi Amedeo Pegoraro
Mariangela Melato Ofelia Pegoraro, sorella di Amedeo
Michel Galabru Commissario Francisi
Dalila Di Lazzaro Wanda Yukovich, la segretaria
Jean Martin Avvocato Legrand
Aldo Reggiani Salvatore, cameriere di Garofalo
Adriana Innocenti La "principessa"
Armando Brancia Capo della polizia
Philippe Leroy Don Pezzolla
Angelo Matacena Garofalo
Bruno Gambarotta L'avvocato dell'immobiliare
Luigi Comencini Il vecchio violinista
Mario Brega Killer barbuto
Raffaele Curi Se stesso, telecronista
Fabio Gamma Guardia del corpo di Garofalo
Matteo Spinola Speaker televisivo
Vittorio Zarfati Anziano al processo
Pino Patti Il portiere
Piero Saraceni
Franco Santarelli Il brigadiere
Nerina Di Lazzaro Signora Tiberini
Lino Fuggetta Signor Tiberini
Soggetto
Rodolfo Sonego
Sceneggiatura
Rodolfo Sonego
Augusto Caminito
Fulvio Marcolin (collaborazione)
Fotografia
Ennio Guarnieri
Musiche
Ennio Morricone
Montaggio
Nino Baragli
Scenografia
Dante Ferretti
Arredamento
Bruno Cesari
Costumi
Danda Ortona
Paola Comencini (assistente)
Trama Proprietari di un decrepito palazzo ad affitto bloccato il cui valore è soprattutto quello del terreno su cui sorge, e di un gatto soriano, il maturo scapolo Amedeo e sua sorella Ofelia, nubile, si vedono offrire da una società immobiliare, per il loro stabile, cinquecento milioni a testa: la sola condizione per averli è il previo sfratto di tutti gli inquilini, e sono molti. Aggrappandosi a ogni possibile pretesto legale Amedeo e Ofelia riescono a cacciar via una buona metà dei loro affittuari. Perché possano completare l'opera giunge a buon punto l'uccisione del soriano; compiuta con polpette avvelenate. Fingendo, infatti, di volerne scoprire l'autore, Amedeo s'intrufola ora nell'uno, ora nell'altro appartamento, in cerca di ragioni valide per sfrattarne gli occupanti. Se ne vanno, così, una finta insegnante di scacchi, che ha trasformato il suo alloggio in un bordello, due anziani orchestrali spacciatori di droga. Per far andare via il giornalista americano, Ofelia scrive terribili lettere anonime, mentre a far sloggiare un prete contestatore provvedono i suoi superiori. L'omicidio di un cameriere omosessuale di cui viene incolpato un boss mafioso, e la fuga per paura di una giovane ricattatrice che di quel delitto aveva le prove, sembrano finalmente concludere l'ardua lotta di Amedeo e di Ofelia per mettere le mani sul sospirato miliardo. Sennonché, passata la paura, la ricattatrice ritorna, riprendendo tranquillamente possesso del suo appartamento.
Note - PREMIO DAVID DI DONATELLO 1978 A MARIANGELA MELATO COME MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA.
Critica "E' una sapida 'commedia all'italiana', una commedia di caratteri, il cui inverosimile intreccio, romanzato all'eccesso, è pretesto per una serie di situazioni divertenti, di azzeccate notazioni di costume, di esasperati 'ritratti' di vizi individuali e sociali. Nel film campeggiano soprattutto i due bravi protagonisti, che, assecondati da una schiera di altrettanto esperti caratteristi, disegnano con sapiente mestiere le figure di due miserabili campioni di grettezza spirituale e di avidità." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 84, 1978)