Johnny Stecchino

7,0

1991

Regia: R.Benigni

Genere: Commedia

CAST

Roberto Benigni

Nicoletta Braschi

Paolo Bonacelli

Ivano Marescotti

Ignazio Pappalardo

Franco Volpi

Gaetano Campisi

Domenico Minutoli

Luciana Palombi

Daniela Mango

Giuseppe Viola

Giorgio Trestini

Tony Sperandeo

Sal Scallia

Loredana Romito

Giorgia OBrien

Vito Zappala

Giulio Donnini

Sal Borgese

Ornella Marini

Alessandro De Santis

Carlo Amedeo Mangiu'

Angela Conti Imperioli



JOHNNY STECCHINO
Anno 1991
Altri titoli TOOTHPICK JOHNNY
Durata 123
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMICO
Specifiche tecniche PANORAMICA A COLORI
Produzione C.G. GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA, PENTA FILM, MELAMPO
Distribuzione PENTA, PENTAVIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO (PEPITE)
Regia
Roberto Benigni
Attori
Roberto Benigni Dante/Johnny
Alessandro De Santis Lillo
Nicoletta Braschi Maria
Paolo Bonacelli D'Agata
Ivano Marescotti Randazzo
Ignazio Pappalardo Cozzamara
Franco Volpi Ministro
Gaetano Campisi Secondo Picciotto
Domenico Minutoli Questore
Luciana Palombi Signora Festa
Daniela Mango Seconda Ragazza
Giuseppe Viola Spettatore
Giorgio Trestini Portiere Hotel
Tony Sperandeo Primo Picciotto
Sal Scallia Giudice
Loredana Romito Gianna
Giorgia O'Brien Moglie Del Ministro
Vito Zappala' Maresciallo
Carlo Amedeo Mangiu' Barbiere
Giulio Donnini Cardinale
Angela Conti Imperioli Prima Ragazza
Sal Borgese Ignazio
Ornella Marini Ragazza Toscana
Soggetto
Roberto Benigni
Vincenzo Cerami
Sceneggiatura
Roberto Benigni
Vincenzo Cerami
Fotografia
Giuseppe Lanci
Musiche
Evan Lurie
Montaggio
Nino Baragli
Scenografia
Paolo Biagetti
Costumi
Gianna Gissi
Trama Dante, un giovanotto ingenuo e un po' infantile vive a Firenze, dove fa l'autista di uno scuolabus per handicappati: il suo solo amico e confidente è uno di loro, Lillo, malato di diabete. Quasi per scherzo, Dante si diverte a rubare qualche banana, e, soprattutto, a truffare l'assicurazione, fingendo d'essere gravemente menomato alla mano destra. Una notte Dante viene investito dall'auto di una bella e giovane donna, Maria. Non ha avuto danni, ma la signora, accorsa in suo aiuto, lo guarda in viso incantata, poi sviene ai suoi piedi. Incontratala di nuovo, Dante se ne innamora subito, nel suo modo puro e sognante. Lei lo chiama Johnny e - come per un capriccio - gli disegna un neo sulla guancia, gli fa portare uno stecchino in bocca, e dopo avergli comprato un vestito elegante, lo conduce a pranzo in un locale di lusso. Irretendolo a forza di moine, ma senza concedergli niente, Maria riesce poi a farlo partire per Palermo, dove lo ospita in un'antica e lussuosa villa. Qui gli presenta un presunto zio avvocato, dedito alla droga, il quale gli fa credere che si tratti semplicemente di una medicina contro il diabete. Intanto, Dante si trova invischiato in una pericolosa vicenda, che non comprende: Maria è infatti la moglie di un celebre mafioso "pentito", l'italo-americano Johnny Stecchino, il quale vive da tempo nascosto negli scantinati della villa, perchè la mafia lo ha condannato a morte. Ora, trovato per caso Dante, che è il sosia perfetto di Johnny, Maria ha pensato di farlo uccidere dai mafiosi, al posto del marito, che potrà così partire tranquillamente con lei per l'estero. Ma l'ignaro giovanotto provoca una serie di equivoci e guai, riuscendo sempre a salvarsi. I momenti salienti del pasticcio sono l'incontro segreto con un ministro corrotto e cocainomane, che viene da Dante candidamente smascherato, e una serata all'opera, in cui il giovanotto, in un palco insieme a Maria, è esposto agli insulti dei palermitani e alla vendetta dei mafiosi che lo hanno scambiato per il vero Johnny Stecchino. In ultimo riesce perfino a sfuggire alla trappola che gli è stata tesa dalla mafia in un negozio di barbiere. Intanto il vero Johnny, che crede il sosia già morto, viene assassinato dai mafiosi in un gabinetto pubblico. Ritornato a Firenze Dante regala all'amico Lillo il sacchetto della droga, perchè si curi il diabete: il ragazzo, provata la "medicina", corre esaltato per la strada.
Note DAVID SPECIALE 1992 A ROBERTO BENIGNI.
Critica "Irresistibile commedia degli equivoci, una fabbrica di risate dagli eccezionali tempi comici, che il sorprendente Benigni autore ha scritto, con Vincenzo Cerami, su misura per il fenomenale Benigni attore. Si ride tanto da farsi venire le lacrime agli occhi senza l'aiuto, per una volta, della parolaccia. Se la prima mezz'ora durasse dieci minuti e se tutte le gag fossero all'altezza di quella, formidabile, del furto delle banane, sarebbe un film davvero perfetto". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 9 giugno 2001)
"Il film diretto e interpretato da Roberto Benigni, ha una lunga prima parte, troppo lenta e piuttosto noiosa, nella quale vengono presentati con soverchia leggerezza temi serissimi, come la droga, la mafia, la corruzione di alti personaggi politici, e di rappresentanti della legge. Soprattutto ciò che disturba è la maniera in cui vengono mostrati i ragazzi handicappati. Nella seconda parte, invece, il lavoro acquista ritmo ed efficacia nel brano dell'incontro col ministro corrotto, l'episodio, infatti, è basato su una serie di equivoci abbastanza divertenti. Nel complesso, con vari riferimenti a celebri film del passato, la storiella regge alla meglio. L'interpretazione di Benigni è credibile, finchè egli recita la parte dell'ingenuo, ma non quando interpreta il ruolo del mafioso. Anche se bisogna riconoscere che l'autore in questo lavoro non insiste su pesanti volgarità, è necessario notare che il film non è poi candido come vorrebbe sembrare, ma contiene varie ambiguità. Assai bravi gli attori Bonacelli e Volpi, il primo nella parte dello zio avvocato, l'altro in quella del ministro. (Segnalazioni cinematografiche)