Rain man - L'uomo della pioggia

Rain man

8,0

1988

Regia: B.Levinson

Genere: Drammatico

CAST

Dustin Hoffman

Tom Cruise

Valeria Golino

Jerry Molen

Ralph Seymour

Kim Robillard

Jack Murdock

Lucinda Jenney

Bonnie Hunt

Michael D. Roberts



RAIN MAN - L'UOMO DELLA PIOGGIA
Anno 1988
Titolo Originale RAIN MAN
Durata 130
Origine USA
Colore C
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche NORMALE
Tratto da ISPIRATO AL ROMANZO "BILL: ON HIS OWN" DI BARRY MORROW
Produzione PETER GUBER E JOHN PETERS COMPANY PER UNITED ARTISTS
Distribuzione UIP (1989) - VIDEO E DVD: MGM HOME ENTERTAINMENT (GLI SCUDI) - LASERDISC: WARNER HOME VIDEO
Regia
Barry Levinson
Attori
Dustin Hoffman Raymond Babbit
Tom Cruise Charlie Babbit
Valeria Golino Susanna
Jerry Molen Dr. Bruner
Ralph Seymour Lenny
Kim Robillard Medico
Michael D. Roberts Vern
Jack Murdock John Mooney
Lucinda Jenney Iris
Bonnie Hunt Sally Dibbs
Soggetto
Barry Morrow
Sceneggiatura
Barry Morrow
Ronald Bass
Fotografia
John Seale
Musiche
Hans Zimmer
Montaggio
Stu Linder
Scenografia
Ida Random
Costumi
Bernie Pollack
Effetti
Don Myers
Mark Sullivan
Trama Charlie Babbit, un giovane commerciante di automobili di lusso, attualmente indebitato per speculazioni sbagliate, scopre, alla morte del padre, che l'unico erede del cospicuo patrimonio familiare è un istituto di rieducazione per handicappati, presso il quale è ricoverato Raymond, il suo sconosciuto fratello. Vagamente Charlie ricorda che quando era bambino viveva nella casa paterna uno strano personaggio che gli recitava le filastrocche: non si trattava, pertanto, di Rain Man, l'immaginario uomo della pioggia, ma di Raymond, più grande di lui di venti anni. Adirato per la mancata eredità, Charlie porta via Raymond dalla clinica con la speranza di diventarne legalmente il tutore e beneficiare indirettamente dell'ingente patrimonio. Durante il lungo viaggio intrapreso, poco a poco Charlie si affeziona a Raymond, un individuo tutto gesti meccanici e frasi ripetitive, privo di reazioni sul piano emotivo: perso ogni rancore nei suoi confronti, rinunciando ad ogni pretesa finanziaria, consente a Raymond di ritornare nella clinica.
Note - 4 OSCAR 1988: MIGLIOR FILM, MIGLIOR REGIA, MIGLIOR ATTORE (DUSTIN HOFFMAN), MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE.
- ORSO D'ORO AL FESTIVAL DI BERLINO 1989.
- PREMIO DAVID DI DONATELLO 1989 PER MIGLIOR FILM STRANIERO (BARRY LEVINSON), E MIGLIORE ATTORE STRANIERO A DUSTIN HOFFMAN.
Critica "Con la sua interpretazione Dustin Hoffman evidenzia validamente le impuntature, la meccanicità dei gesti e degli scarti, l'incerto procedere nel camminare, comportamenti tutti caratteristici di un autistico." (Segnalazioni Cinematografiche)
"L'autismo secondo Hollywood: un'occasione come un'altra per fare spettacolo e grandi incassi, ma non per dire una parola sincera sull'argomento. Il film di Levinson, naturalmente, è ben realizzato, comunque in grado di comunicare qualcosa e soprattutto affidato alla superba interpretazione di Dustin Hoffman. Tom Cruise, a ben guardare, non sfigura. Valeria Golino, invece, passava per caso." (Francesco Mininni, Magazine Italiano tv)
"Divertente, commovente, un po' ruffiano, conta soprattutto per Hoffman e il suo istrionismo sapientemente raffreddato. Quattro Oscar, Orso d'oro a Berlino, campione d'incassi del 1989. Efficacissimo." (Laura e Morando Morandini, Telesette)
"Ben in equilibrio fra commedia e dramma, pluridecorato sul campo degli Oscar (film, regia, Hoffman, sceneggiatura) è un film più ruffiano che toccante, con qualche tempo morto e qualche grave incongruenza (per vincere a blackjack non basta ricordare le carte uscite). Dustin Hoffman è mostruoso in un ruolo difficile, ma anche Tom Cruise stavolta è bravo. Valeria Golino recita da cani: finalmente la Loren ha un'erede". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 21 giugno 2001)