Un borghese piccolo piccolo

7,8

1977

Regia: M.Monicelli

Genere: Drammatico

Genere: Psicologico

CAST

Alberto Sordi

Shelley Winters

Vincenzo Crocitti

Romolo Valli

Renzo Carboni

Renato Romano

Renato Malavasi

Roberto Antonelli

Renato Scarpa

Pietro Tordi

Ettore Garofalo

Paolo Paoloni

Francesco DAdda

Antonio Meschini

Valeria Perilli

Aldo Miranda

Edoardo Florio

Enrico Beruschi

Mario Stefano

Marcello Di Martire



UN BORGHESE PICCOLO PICCOLO
Anno 1976
Altri titoli UN BOURGEOIS TOUT PETIT, PETIT
A VERY LITTLE MAN
AN AVERAGE LITTLE MAN
Durata 122
Origine ITALIA
Colore C
Genere DRAMMATICO, PSICOLOGICO
Specifiche tecniche VISTAVISION, TECHNOSPES
Tratto da ROMANZO OMONIMO DI VINCENZO CERAMI
Produzione LUIGI E AURELIO DE LAURENTIIS PER LA AURO CINEMATOGRAFICA
Distribuzione CINERIZ (1977) - RICORDI VIDEO - VIVIVIDEO
Vietato 14
Regia
Mario Monicelli
Attori
Alberto Sordi Giovanni Vivaldi
Shelley Winters Amalia, Sua Moglie
Vincenzo Crocitti Mario Vivaldi
Romolo Valli Dottor Spaziani
Renzo Carboni Il Rapinatore
Renato Romano Il Medico
Renato Malavasi Il Direttore Del Cimitero
Roberto Antonelli Giudice Istruttore
Renato Scarpa Il Prete
Pietro Tordi Capo Della Setta Massonica
Ettore Garofalo Un Teppista
Paolo Paoloni Collega Di Giovanni
Francesco D'Adda (Francesco D'Adda Salvaterra)
Antonio Meschini
Valeria Perilli
Aldo Miranda
Marcello Di Martire
Edoardo Florio
Enrico Beruschi
Mario Stefano Maffei
Soggetto
Vincenzo Cerami
Sceneggiatura
Sergio Amidei
Mario Monicelli
Fotografia
Mario Vulpiani
Musiche
Giancarlo Chiaramello
Montaggio
Ruggero Mastroianni
Scenografia
Lorenzo Baraldi
Costumi
Gitt Magrini
Trama Giovanni Vivaldi, modesto impiegato ministeriale vicino alla pensione, ha tirato su il figlio Mario con fatica e ora, con orgoglio, vorrebbe che il diploma di ragioniere che il ragazzo ha conquistato con sforzo gli spalancasse le porte del ministero in cui lui lavora. Conoscendo la difficoltà di essere uno dei 600 vincitori tra i 30.000 concorrenti, Vivaldi, in disappunto con la scandalizzata moglie Amalia, si iscrive alla loggia massonica cui appartiene il dottor Spaziani, suo amico e superiore. L'accorgimento permette al ragazzo di conoscere e superare l'esame scritto ma il giorno in cui deve superare l'esame orale, per lui solo un pro-forma, Mario viene ucciso da un giovane rapinatore di banca sotto gli occhi del padre. La signora Amalia quando apprende la notizia viene colpita da un ictus che la lascia paralizzata e muta. Giovanni giunge al momento della pensione covando una disperata voglia di vendetta. Individuato il giovane assassino, anziché denunciarlo all'inquirente, Vivaldi lo rapisce; lo sevizia e, infine, lo uccide.
Note - AIUTO REGISTA: FRANCESCO LAUDADIO.
- DAVID DI DONATELLO SPECIALE 1977 A VINCENZO CROCITTI E SHELLEY WINTERS, MIGLIOR FILM AD AURELIO E LUIGI DE LAURENTIIS, MIGLIOR REGIA E MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA.
Critica "La crudeltà di una società che costringe uomini a lavori umili e monotoni e logoranti per tutta una vita, o che li brutalizza sino ad annientarne le coscienze per le quali l'invocazione alla Madonna diviene uguale allo scongiuro superstizioso, o che li induce alla ricerca disperata degli espedienti per riuscire (che sia il regalo al superiore o la farsa dell'iniziazione massonica), tutto questo era noto dai tempi di 'Umberto D.'. Analogamente, da quegli stessi tempi si conosceva la capacità dell'uomo frustrato e non realizzato ad avere lampi di dolcezza e di patetica aggressività amorosa nell'ambito della famiglia. Ma a differenza di Umberto D., Giovanni Vivaldi appartiene alla società degli anni '70: qui all'accusa di crudeltà se ne aggiungono molte altre e, soprattutto, quella di essere talmente carica di violenza da potere trasformare in mostro assassino il padre strisciante sul ventre nella ricerca di una modestissima sedia burocratica per il 'pupillo ragioniere'. Se la trasformazione del personaggio trova nel regista uno sguardo distaccato e non connivente, quello che psicologicamente e sociologicamente è comprensibile, diviene sul piano morale un tipo estremamente pericoloso." (Segnalazioni Cinematografiche, vol. 82, 1977)