Hostage

6,6

2005

Regia: F.E.Siri

Genere: Drammatico

Genere: Poliziesco

Genere: Thriller

CAST

Bruce Willis

Kevin Pollak

Jonathan Tucker

Ben Foster

Jimmy Bennett

Michelle Horn

Marshall Allman

Serena Scott

Rumer Willis

Christina Cabot

Kim Coates

Ransford Doherty

Marjean Holden

Jamie McShane

Glenn Morshower

Johnny Messner

Jimmy Jax Pinchak

Hector Luis Bustamante

Michael D. Roberts



HOSTAGE
Anno 2005
Durata 102
Origine GERMANIA, USA
Colore C
Genere DRAMMATICO, POLIZIESCO, THRILLER
Tratto da ROMANZO "L'OSTAGGIO" DI ROBERT CRAIS (ED. MONDADORI)
Produzione MIRAMAX FILMS, STRATUS FILM CO., CHEYENNE ENTERPRISES, EQUITY PICTURES MEDIENFONDS GMBH & CO. KG
Distribuzione MEDUSA
Data uscita 18-03-2005
Regia
Florent Emilio Siri (Florent Siri)
Attori
Bruce Willis Jeff Talley
Kevin Pollak Sig. Smith
Jonathan Tucker Dennis Kelly
Ben Foster Mars
Jimmy Bennett Tommy Smith
Michelle Horn Jennifer Smith
Jimmy 'Jax' Pinchak Sean Mack
Marshall Allman Kevin Kelly
Serena Scott Thomas Jane Talley
Rumer Willis Amanda Talley
Hector Luis Bustamante Agente Ruiz
Christina Cabot Reporter
Kim Coates
Ransford Doherty Agente Mike Anders
Marjean Holden Agente Carol Flores
Jamie McShane Joe Mack
Glenn Morshower Tenente Leifitz
Johnny Messner Mr. Jones
Michael D. Roberts Ridley
Soggetto
Robert Crais
Sceneggiatura
Doug Richardson
Fotografia
Giovanni Fiore Coltellacci
Musiche
Alexandre Desplat
Montaggio
Richard Byard
Olivier Gajan
Scenografia
Larry Fulton
Costumi
Elisabetta Beraldo
Effetti
Larz Anderson
Trama Jeff Talley, poliziotto del dipartimento di Los Angeles esperto di mediazioni con i criminali nelle situazioni di crisi con gli ostaggi, dopo aver fallito una missione in cui hanno perso la vita una donna e un bambino, decide di trasferirsi nel sobborgo di Bristo Camino, prendendo il comando della locale stazione di polizia. La forte delusione e i sensi di colpa lo portano anche ad allontanarsi da sua moglie e sua figlia. Quando tre rapinatori, dopo un colpo finito male, si rifugiano in una casa prendendo in ostaggio una famiglia, Jeff è costretto a scacciare i fantasmi del passato e a rimettersi in gioco.
Critica "Addio blue steel parte seconda. Bruce Willis abbandona di nuovo il suo inconfondibile sguardo sexy con boccuccia che Ben Stiller canzonava in 'Zoolander'. La prima volta fu per Terry Gilliam e il suo 'Esercito delle 12 scimmie'. Risultato: la migliore interpretazione di Willis. Il secondo film tutto senza blue steel è 'Hostage' scatenato e godibilissimo action-thriller barocco del francese Florent Emilio Siri dove lo sceriffo Bruce, poliziotto traumatizzato esperto in sequestri, fronteggia contemporaneamente una banda di giovani rapitori e una lobby di supercriminali che forse controlla l'FBI. Accidenti, incidenti, morti e pallottole vengono giù a catinelle come in 'Nido di vespe', precedente di Siri che era già uno spasso. Anche qui la storia nasce da strani incroci del caso. Poi ci pensa il casinaro Siri a fare esplodere tutto facendo volare la cinepresa tra fiamme, torture psicologiche, sangue, ossa rotte e inaspettati romanticismi. Menzione speciale per Ben Foster, straordinario criminale dark che cita nel look Robert Smith dei Cure, rockstar che ispirò già 'Il corvo'". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 18 marzo 2005)
"L'unico interesse è distinguere il molto dejà vu dal raro jamais vu. Ma anche chi va al cinema solo per stordirsi ormai avvertirà il logorio del genere, oltre all'inconsistenza della polarizzazione del troppo buono opposto ai troppo cattivi." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 18 marzo 2005)
"Ha un'estrazione cinefila, si è nutrito di noir americano anni '40 e di Nouvelle Vague e tra gli autori che lo hanno influenzato ci sono Hawks, Carpenter e Leone. Il giovane regista francese Florent Emilio Siri con il suo secondo lungometraggio 'Nido di vespe' ha conquistato pubblico e critica e ora ha realizzato quel sogno hollywoodiano coltivato da tanti colleghi. Bruce Willis, icona del cinema d'azione violento e fracassone, ma anche produttore intelligente e talent scout, gli ha proposto di portare sullo schermo la sceneggiatura tratta dal romanzo 'Hostage' del giallista Robert Crais (...) Willis sfoggia la consueta grinta in un buon thriller attento alle psicologie e pieno di depistaggi." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 19 marzo 2005)
"Diretto da Florent Emilio Siri, allievo di Rohmer, il film è una lunga variazione sul tema di 'Ore disperate': la famiglia tenuta in ostaggio da patologici delinquenti. Non ci sono più i borghesi d'una volta, papà è un boss, però restano i piccini sequestrati. Bruce Willis fa di tutto e di più, ma è difficile riconoscere nel noir non malfatto ma piatto stilisticamente, tutto quell'amore per la famiglia a disposizione del marketing. (...) Trattasi di film bombarolo giocato sul doppio e sugli opposti come un videogame e con un errore cinefilo nel doppiaggio: quello di Lubitsch è il Cielo e non il Paradiso può attendere." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 marzo 2005)