Fragile

Fragile - A ghost story

6,1

2005

Regia: J.Balanguerò

Genere: Horror

Genere: Thriller

CAST

Calista Flockhart

Richard Roxburgh

Elena Anaya

Gemma Jones

Yasmin Murphy

Colin McFarlane

Susie Trayling

Daniel Ortiz

Michael Pennington

Stephen Pick

Ivana Baquero



FRAGILE
Anno 2005
Altri titoli Fragile - A Ghost Story
Durata 100
Origine SPAGNA
Colore C
Genere HORROR, THRILLER
Specifiche tecniche 35 MM
Produzione CASTELAO PRODUCCIONES S.A., FILMAX INTERNATIONAL, JUST FILMS, FUTURE FILMS
Distribuzione NEXO (2006)
Data uscita 03-02-2006
Vietato 14
Regia
Jaume Balagueró
Attori
Calista Flockhart Amy
Richard Roxburgh Robert
Elena Anaya Helen
Gemma Jones Sig.Ra Folder
Yasmin Murphy Maggie
Colin McFarlane Roy
Susie Trayling Susan
Daniel Ortiz Matt
Michael Pennington Marcus
Stephen Pick Poliziotto
Ivana Baquero Mandy
Soggetto
Jaume Balagueró
Jordi Galceran
Sceneggiatura
Jaume Balagueró
Jordi Galceran
Fotografia
Xavi Giménez
Musiche
Roque Baños
Montaggio
Jaume Marti'
Scenografia
Alain Bainée
Costumi
Patricia Monné
Effetti
Félix Bergés
Rafa Solorzano
Ddt
F&P
Trama Il Mercy Falls Children's Hospital, un ospedale per bambini, sta per chiudere dopo un secolo di servizio. Quasi tutto il personale è andato via e i pochi rimasti hanno diversi problemi per il trasferimento dei piccoli malati e lo smantellamento della costruzione, anche a causa di un problema sulla linea ferroviaria. Una giovane infermiera, Amy, arriva da Londra per dare una mano e ben presto si rende conto che nell'aria c'è qualcosa di strano. I bambini sono molto nervosi e spaventati, e la causa sembra essere invisibile e irreale, qualcosa che loro chiamano 'Charlotte, la ragazza meccanica' e che dicono viva al terzo piano, chiuso da 40 anni. Amy viene a conoscenza del fatto che in quell'ospedale si nasconde un terribile segreto quando l'oscura presenza, che terrorizza i piccoli ospiti, inizia a manifestarsi sempre più violentemente, ma la verità supera ogni immaginazione.
Note - FUORI CONCORSO ALLA 62MA MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA (2005).
Critica "Jaume Balaguerò ci riprova. Il regista spagnolo, dopo le sette sataniche e la casa maledetta, dopo 'Nameless' e 'Darkness', scandaglia un altro territorio orrorifico che non è nuovo a scenari da thriller. (...) In 'Fragile', già presentato fuori concorso all'ultima Mostra del Cinema di Venezia, Calista Flockhart, ex avvocatessa peperina di 'Ally McBeal' diventa una coraggiosa eroina a caccia di un terribile passato custodito tra le stanze del sinistro ospedale. Preparatevi ad effetti speciali non hollywoodiani ma genuinamente efficaci da thriller ad alto tasso di tensione. Preparatevi a sopportare i deflagranti poteri soprannaturali di 'Charlotte, la ragazza meccanica', una sorta di collezionista di ossa, invenzione più che godibile per un film di genere onesto e adrenalinico." (Leonardo Jattarelli, 'Il Messaggero', 3 febbraio 2006)
"Una specie di minestrone con tutti gli stereotipi del cinema di paura cui il regista Jaume Balaguerò tenta invano di regalare qualche emozione o qualche personalità in una escalation puramente effettistica e ricattatoria. Calista Flockhart, dedita a Cecov e Shakespeare, speriamo torni presto agli antichi amori." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 3 febbraio 2006)
"Il trentottenne regista catalano Jaume Balaguerò a nove anni fu ricoverato per sei mesi in ospedale per una grave forma di bronchite e la degenza - ha raccontato - si trasformò in un incubo con la scoperta di un terrificante segreto. Evidentemente non ha ancora superato quello choc e sta usando il cinema come esorcistica terapia visto che anche il suo terzo thriller/horror, come i due precedenti 'Darkness' e 'Entità nascosta', ruota intorno all'infanzia, ai pericoli ai quali è esposta e alle varie forme che può assumere il Male. (...) Balaguerò ripercorre con poca fantasia e fragili soluzioni visive uno stereotipato repertorio di genere fatto di terribili rivelazioni, allusioni paranormali, scricchiolii, rumori. Il punto di forza è la fredda e labirintica ambientazione." (Alberto Castellano, 'Il Mattino', 4 febbraio 2006)