Collateral

7,7

2004

Regia: M.Mann

Genere: Azione

Genere: Drammatico

Genere: Thriller

CAST

Tom Cruise

Jamie Foxx

Jada Pinkett

Javier Bardem

Mark Ruffalo

Peter Berg

Bruce McGill

Emilio Rivera

Roger Stoneburner

Jamie McBride

David Mersault

Robert Deamer

Ian Hannin

Ken Waters

Debi Mazar

Bodhi Elfman

Klea Scott

Donald Dean

Steven Kozlowski

Jonell Kennedy

Corinne Chooey

Chic Daniel

Howard Bachrach

Inmo Yuon

Troy Blendell

Jessica Ferrarone

Paul Adelstein

Wade Andrew

Thomas Rosales

Edgar Sanchez

Kenneth Choi

Angelo Tiffe

Daniel Lujan

Irma P. Hall

Barry Shabaka Henley

Charlie E. Schmidt

Richard T. Jones



COLLATERAL
Anno 2004
Altri titoli UNTITLED MICHAEL MANN PROJECT
Durata 119
Origine USA
Colore C
Genere AZIONE, DRAMMATICO, THRILLER
Produzione MICHAEL MANN E JULIE RICHARDSON PER DREAMWORKS, PARAMOUNT PICTURES, EDGE CITY LLC, PARKES/MACDONALD PRODUCTIONS
Distribuzione UIP
Data uscita 15-10-2004
Regia
Michael Mann
Attori
Tom Cruise Vincent
Jamie Foxx Max
Jada Pinkett Smith Annie
Javier Bardem Felix
Mark Ruffalo Fanning
Peter Berg Richard Weidner
Bruce McGill Pedrosa
Irma P. Hall Ida
Barry Shabaka Henley Daniel
Emilio Rivera Paco
Roger Stoneburner
Jamie McBride Poliziotto Del Traffico
David Mersault Agente Scena Crimine
Robert Deamer Sergente
Ian Hannin
Charlie E. Schmidt Jr. Agente Fbi
Ken Ver Cammen Agente Fbi
Debi Mazar Professionista
Bodhi Elfman Professionista
Klea Scott Federale
Donald Dean Musicista Jazz
Steven Kozlowski
Jonell Kennedy Cameriera
Corinne Chooey Cameriera
Chic Daniel Poliziotto
Howard Bachrach
Inmo Yuon Peter Yip
Troy Blendell Addetto Obitorio
Jessica Ferrarone Penalista
Paul Adelstein Federale
Wade Andrew Williams Federale
Thomas Rosales Jr. Ramone
Edgar Sanchez Portiere 'El Rodeo'
Richard T. Jones Poliziotto Del Traffico
Kenneth Choi
Angelo Tiffe Sylvester Clarke
Daniel Lujan Rubio
Soggetto
Stuart Beattie
Sceneggiatura
Stuart Beattie
Fotografia
Dion Beebe
Paul Cameron
Musiche
James Newton Howard
Montaggio
Jim Miller
Paul Rubell
Scenografia
David Wasco
Costumi
Jeffrey Kurland
Effetti
Tommy Fisher
John E. Sullivan
Trama Max fa l'autista di taxi da 12 anni. Vincent è un killer professionista che deve eliminare cinque testimoni chiave di un'inchiesta su un'organizzazione di narcotrafficanti. Vincent e Max sono costretti a passare una lunga notte insieme vagando da un capo all'altro di Los Angeles con polizia e FBI alle calcagna...
Note - PRESENTATO FUORI CONCORSO ALLA 61MA MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA (2004).
- DUE CANDIDATURE AGLI OSCAR 2005: MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA (JAMIE FOXX), MIGLIOR MONTAGGIO (JIM MILLER, PAUL RUBELL)
Critica "Naturalmente trattandosi di un film di Michael Mann, che a volte si prende anche troppo sul serio, il meglio è nelle scene d'azione, nelle accelerazioni e nelle brusche frenate del racconto, negli scatti e nei rallentamenti impressi al rapporto fra i due protagonisti, con doppi e tripli colpi di scena a complicare la crescente, paradossale intimità che si stabilisce fra i due (c'è perfino una visita alla madre malata in ospedale). Il peggio invece in una certa verbosità, nelle citazioni esibite (il culto del jazz che si fa metafora del film), nell'insistenza su quella che a tratti sembra una versione thriller della cicala e la formica, col killer senza passato e senza futuro che sgretola le piccole certezze del common man. Fra tante scene memorabili spicca l'interminabile sparatoria nella discoteca, con la gente che continua a ballare a lungo prima di accorgersi di quanto accade." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 4 settembre 2004)
"Tutti i festival rimettono in discussione, a forza di raffronti, l'arte pura (chiamiamola così) e l'arte industriale (la definizione è di Flaubert). A questa seconda categoria appartiene 'Collateral', un thriller che viaggia ai confini dell'opera d'ispirazione e del film di genere. A ogni impennata autoriale il regista Michael Mann alterna una prudente ritirata nella convenzione; e tuttavia il bilancio risulta positivo, tanto da suggerire un aggiornamento del famoso slogan pubblicitario dei libri Gialli Mondadori: 'Questo film non vi farà dormire'. (...) Il senso del film sta in un pirandelliano gioco delle parti che vede l'imbranato tassista costretto ad assumere l'identità del suo rapitore di fronte a un boss sudamericano (altro bel cameo di Javier Bardem) scoprendosi così una grinta che gli verrà utile nel prosieguo dell'avventura. Transfuga dai ruoli comici, Foxx si disimpegna pur non essendo Denzel Washington; mentre Cruise, nel conferire un'intensa spietatezza a questa incarnazione del male assoluto, si muove con la grazia di un ballerino." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 4 settembre 2004)
"Tantissimi film hanno raccontato le megalopoli postmoderne, prefigurandole, idealizzandole, analizzandole, maledicendole, talvolta anche inventandole; ma pochissimi sono riusciti a farlo come 'Collateral', thriller visionario non ambientato, bensì incarnato nelle viscere pulsanti della Città degli Angeli. Fuori concorso, fuori dallo standard, fuori dallo stucchevole dibattito tra missione d'autore e sperpero consumista da blockbuster: un regista forte e concreto come Michael Mann (la serie 'Miami Vice', 'Manhunter', 'L'ultimo dei Mohicani', 'Heat-La sfida') ci regala un classico del genere, la storia dell'incontro di una notte che mescolerà il senso del naufragio collettivo con l'odore del sangue dell'incombente ritorno allo stato selvaggio originario. (...) Sequenze memorabili eppure non fini a se stesse, perché capaci, in un certo senso, di trasmetterci i file segreti della città sconnessa per eccellenza, di fermare il vortice pazzoide in un flash estatico come quello del coyote che attraversa lentamente il grande boulevard, di cogliere l'affascinante insensatezza di un cielo reso anch'esso metallico dalle scie dei jet, dai neon pubblicitari, dai profili taglienti dei grattacieli silenziosi. Forse non tutto quadra a partire dal sottofinale, quando s'accorciano tempi e soluzioni, Cruise paga pegno agli stereotipi d'azione e il pubblico è costretto a scommettere, come in 'Blade Runner', sui tradizionali sigilli di morte e redenzione." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 4 settembre 2004)
"Se l'azione traversa il film da un capo all'altro, culminando in scene da mozzare il fiato come la sparatoria nel club notturno, il regista è tutt'altro che indifferente all'evoluzione psicologica dei personaggi. Caratteri centrali del genere, il taxi-driver e il killer sono una strana coppia dove ciascuno viene gradualmente modificandosi a contatto con l'altro. Metamorfosi in cui hanno una gran parte i dialoghi, meticolosi e intelligenti, di un film che non si accontenta affatto del puro bang - bang." (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 15 ottobre 2004)
"Per i devoti di Mann, un'altra storia criminale notturna, come 'Strade violente' e 'Heat'. E' vero autore? Alcuni considerano questo regista importante. Ai tempi di 'Strade violente', ma anche di 'Insider', la risposta poteva anche essere positiva. Con 'Collateral' il dibattito si deve riaprire: se si considera un sicario come un professionista, si pretende che abbia una disciplina ignota a quello di 'Collateral'; se solitudini metropolitane in un contesto inverosimile bastano a suggestionare, quelle di 'Collateral' sono notevoli. Quanto a chi scrive, non si accontenta." (Maurizio Cabona, 'Il Giornale', 15 ottobre 2004)
"Un bel ritorno per Mann, dopo due semi-passi falsi come 'Alì' e 'Insider'. Ma chi ricorda 'Heat' e 'L'ultimo dei Mohicani' ha la sensazione che 'Collateral' sia soprattutto un pedaggio pagato, e brillantemente, per tornare nel grande giro." (Fabio Ferzetti, 'Il Messaggero', 15 ottobre 2004)
"Senza i titoli di testa e senza un attimo di tregua. Soltanto il cuore nero di Los Angeles che batte dalle nove e trenta di sera alle cinque e quaranta di mattina: le facce diverse della stessa America si confrontano in uno spazio immenso e semideserto che sgretola le certezze e fa correre all'impazzata il tassametro della vita... Tantissimi film hanno raccontato, reinventato, scomposto, esplorato le metropoli postmoderne; pochi sono riusciti a farlo come 'Collateral', thriller visionario non ambientato bensì incarnato nelle viscere pulsanti della Città degli Angeli. Come abbiamo scritto dal festival di Venezia, un regista forte e concreto come Michael Mann (la serie 'Miami Vice', 'Manhunter', 'L'ultimo dei Mohicani', 'Heat-La sfida') ridisegna i luoghi comuni del genere nell'incontro di una notte che mescola il senso di panico del naufragio collettivo con l'odore del sangue di un incombente ritorno allo stato selvaggio. (...) Sequenze virtuosistiche eppure non fini a se stesse, perché capaci, in qualche modo, di trasmetterci gli X-files della megalopoli sconnessa per antonomasia; di fermare il tempo in flash subliminali, come quello del coyote - bestia partorita dalla stessa giungla degli umani - che attraversa guardingo il boulevard; di cogliere l'affascinante insensatezza di un cielo reso metallico dalle scie dei jet, dai neon pubblicitari, dai profili dei grattacieli illuminati." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 16 ottobre 2004)
"Il senso del film sta in un pirandelliano gioco delle parti che vede l'imbranato tassinaro costretto ad assumere l'identità del suo sequestratore di fronte a un boss sudamericano (altro bel cammeo di Javier Bardem) scoprendosi così una grinta che gli verrà utile nel prosieguo dell'avventura. Transfuga dai ruoli comici, e pur non essendo Denzel Washington, Foxx si fa valere, ma indulgendo forse a qualche accentuazione cabarettistica; mentre Cruise, nel conferire una professionale spietatezza a questa incarnazione del male assoluto, si muove con la leggerezza di un ballerino. Sempre in bilico fra ispirazione e rispetto dei codici di un genere usurato, Mann firma uno di quei film che per l'originalità dello spunto e l'estro della fattura si ricordano dopo anni. Alla Mostra di Venezia, dove di cinema-cinema se ne vede poco, ha offerto l'occasione di tirare un respiro. Tornando al dubbio originario - gangster o taxista? - verrebbe voglia di vedere 'Collateral' a ruoli invertiti, con Cruise al volante e Foxx trasportato. Proprio come fanno certi attori a teatro, una sera dopo l'altra, quando incarnano a vicenda Otello o Jago." (Tullio Kezich, 'Corriere della Sera', 16 ottobre 2004)
"Capelli grigi, vestito grigio perla, pistola grigia acciaio, al suo primo personaggio negativo in 'Collateral' di Michael Mann Tom Cruise è magnifico: corre rapido come nessuno, ha nei gesti e nel modo di muoversi una energia sotto controllo, una violenza repressa che pare sempre sul punto di esplodere, ha toni secchi nella voce, una irriducibilità minacciosa nel voler portare a termine il proprio compito. Veramente ammirevole. E' bello anche il film: i direttori di fotografia Dion Beebe e Paul Cameron hanno fatto della Los Angeles notturna un mistero vellutato e ingioiellato dalle luci, un enigma allarmante e seducente." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 4 settembre 2004)