Mio zio

Mon oncle

7,7

1958

Regia: J.Tati

Genere: Commedia

CAST

Jacques Tati

Jean-Pierre Zola

Adrienne Servantie

Lucien Fregis

Betty Schneider

Max Martel

Dominique Marie

Andre Dino

Alain Becourt

Jean-François Martial



MIO ZIO
Anno 1958
Titolo Originale MON ONCLE
Altri titoli MY UNCLE
MY UNCLE, MR. HULOT
Durata 120
Origine FRANCIA, ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche EASTMANCOLOR
Produzione FILM DEL CENTAURO/SPECTA FILMS/GRAY-FILM/ALTER FILM
Distribuzione TITANUS - SAN PAOLO AUDIOVISIVI
Regia
Jacques Tati
Attori
Jacques Tati M. Hulot
Jean-Pierre Zola Signor Arpel
Adrienne Servantie Signora Arpel
Lucien Fregis Pichard
Betty Schneider Figlia Della Portinaia
Max Martel Ubriaco
Dominique Marie La Vicina
Andre' Dino Lo Spazzino
Alain Becourt Gerard Arpel
Jean-François Martial Walter
Soggetto
Jean L'Hote
Jacques Lagrange
Jacques Tati
Sceneggiatura
Jacques Tati
Jacques Lagrange
Jean L'Hote
Fotografia
Jean Bourgoin
Musiche
Norbert Glanzberg
Alain Romans
Frank Barcellini
Montaggio
Suzanne Baron
Scenografia
Henri Schmitt
Costumi
Jacques Cottin
Trama Al centro di un quartiere moderno sorge la villa ultramoderna e imponente del signor Arpel, che vi abita con la moglie ed un figliolo. Il signor Arpel, ricco industriale, Presidente della società "Pastac" è il perfetto tipo del borghese, che la posizione e l'agiatezza rendono importante. La sua esistenza perfettamente ordinata sarebbe ammissibile se gli lasciasse la possibilità di abbandonare, almeno un istante, i problemi connessi con la sua attività d'industriale, per dedicarsi a quelli più semplici, creati dalla vitalità di Gèrard, il suo figliolo di nove anni. Anche la mamma, la signora Arpel, trascura il bambino perchè il suo tempo e le sue energie sono dedicati completamente al compito di mettere in ordine e pulire continuamente e perfettamente la casa. In questo ambiente di perfezione fa delle frequenti apparizioni il fratello della signora Arpel, lo zio Hulot, per il quale Gèrard mostra una predilezione, che desta la gelosia del signor Arpel. Lo zio Hulot è molto differente dai coniugi Arpel: egli vive con grande semplicità e quando viene a cercare Gèrard, il piccolo ne è felice, perchè sa che lo zio lo farà uscire dalla monotonia della sua vita, dove tutto è previsto e tutto si ripete automaticamente. Per sottrarre Gèrard all'influenza di questo zio così poco conformista, il signor Arpel dà a Hulot un posto nella sua industria, mentre la signora Arpel pensa di dargli in moglie una sua vicina. Ma questi tentativi non hanno il successo sperato. Il signor Arpel prende allora una decisione radicale: Hulot sarà un rappresentante della società all'estero. Così Hulot deve partire; tutta la famiglia lo accompagna alla stazione. Gli addii sono rapidi, ma uscendo dalla stazione il signor Arpel inconsciamente ritrova l'attitudine familiare di Hulot verso Gèrard. Egli ha compreso finalmente l'importanza dei sentimenti e dei gesti naturali e semplici, ha scoperto il segreto dello zio Hulot.
Note ASSISTENTI ALLA REGIA: HENRI MARQUET E PIERRE ETEIX.
DIALOGHI: JACQUES TATI, JACQUES LAGRANGE E JEAN L'HOTE.
PREMI: OSCAR PER MIGLIOR FILM STRANIERO; PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI CANNES (1958).