Girolimoni il mostro di Roma

6,9

1972

Regia: D.Damiani

Genere: Drammatico

CAST

Nino Manfredi

Gabriele Lavia

Guido Leontini

Mario Carotenuto

Carlo Alighiero

Luciano Catenacci

Claudio Nicastro

Gianna Morelli

Orso Maria Guerrini

Anna Maria Pescatori



GIROLIMONI IL MOSTRO DI ROMA
Anno 1972
Durata 125
Origine ITALIA
Colore C
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche PANORAMICA EASTMANCOLOR
Produzione DE LAURENTIIS
Distribuzione CEIAD
Regia
Damiano Damiani
Attori
Nino Manfredi Gino Girolimoni
Gabriele Lavia Mario
Orso Maria Guerrini Gianni Di Meo
Guido Leontini Apicella
Mario Carotenuto Sterbini
Carlo Alighiero
Luciano Catenacci
Anna Maria Pescatori
Claudio Nicastro
Gianna Morelli
Soggetto
Damiano Damiani
Fulvio Gicca Palli
Enrico Ribulsi
Sceneggiatura
Enrico Ribulsi
Damiano Damiani
Fulvio Gicca Palli
Fotografia
Marcello Gatti
Musiche
Riz Ortolani
Montaggio
Nino Baragli
Trama Nei primi anni del fascismo, un "mostro" inafferrabile terrorizza i quartieri romani di Borgo e di Ponte, seviziando ed uccidendo una serie di bambine. Mentre la psicosi dell'assassino provoca tentativi di linciaggio e il suicidio di persone sospettate, la polizia brancola nel buio più assoluto. Poiché il regime, che aveva promesso l'ordine e la tranquillità, viene accusato di inefficienza, lo stesso Mussolini, che è anche ministro dell'Interno, ordina di trovare ad ogni costo il "mostro". Grazie all'accusa di un marito geloso e all'ambizione di un brigadiere, voglioso di fare carriera, costui viene finalmente individuato in Gino Girolimoni, un provinciale che a Roma è riuscito a procurarsi una certa agiatezza. Gli indizi contro di lui, come le presunte testimonianze che lo accusano, sono inconsistenti, ma il regime annuncia trionfalmente di aver finalmente liberato la città dall'incubo del "mostro". Tuttavia, benché asservita al fascismo, la stessa polizia dovrà di lì a poco riconoscere che Girolimoni è innocente. Della sua estraneità ai delitti e della sua scarcerazione però, i giornali sono obbligati a non far parola. Prosegue così il duro calvario di Girolimoni che, impotente a lottare contro la convinzione popolare, che lo vuole colpevole, scivolerà in un abbrutimento da cui non sarà più capace di riaversi.