Riusciranno i nostri eroi a trovare l'amico

6,9

1968

Regia: E.Scola

Genere: Commedia

CAST

Nino Manfredi

Franca Bettoja

Erika Blanc

Bernard Blier

Ramiro Duogo

Vittorio Andre

Giuliana Lojodice

Alfredo Marchetti

Manuel Marques

Edgar Monteiro

Clara Montero

Ivo Sebastianelli

Alberto Sordi

Manuel Zarzo

Domingo Figueras

Roberto De Simone

Claude De Solms

Francesca Romana Coluzzi

Jose Maria Mendoza



RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L'AMICO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO IN AFRICA?
Anno 1968
Durata 128
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche EASTMANCOLOR
Produzione GIANNI HECHT LUCARI PER DOCUMENTO FILM
Distribuzione TITANUS - COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO, BMG VIDEO, L'UNITA' VIDEO
Regia
Ettore Scola
Attori
Nino Manfredi Oreste Sabatini
Franca Bettoja Rita Di Salvio
Erika Blanc La Matta
Bernard Blier Rag. U. Palmarini
Roberto De Simone Padre Cerioni
Claude De Solms Florinda
Ramiro Duogo Meccanico
Vittorio Andre' Padre Francesco
Giuliana Lojodice Marisa Sabatini
Francesca Romana Coluzzi Invitata Al Party
Alfredo Marchetti Col. Zappavigna
Manuel Marques Lo Speaker
Jose' Maria Mendoza Il Leopardo
Edgar Monteiro Col. Fernando
Clara Montero Maria Carmen
Ivo Sebastianelli Il Camionista
Alberto Sordi Fausto Di Salvio
Manuel Zarzo Pedro Tomeo
Domingo Figueras Durabal
Soggetto
Ettore Scola
Age
Furio Scarpelli
Sceneggiatura
Ettore Scola
Age
Furio Scarpelli
Fotografia
Claudio Cirillo
Musiche
Armando Trovajoli
Montaggio
Franco Arcalli
Scenografia
Gianni Polidori
Trama Fausto Di Salvio, un editore, parte per l'Angola in compagnia di un suo fedele collaboratore, il ragionier Ubaldo Palmarini, allo scopo di ritrovare il cognato Titino Sabatini del quale, andato in Africa anni addietro lasciando la moglie Marisa, manca da mesi qualsiasi notizia. Seguendo le tracce che questi si è lasciato alle spalle, i due scoprono che Titino è stato di volta in volta camionista, mercenario, missionario, ingegnere. Le ricerche conducono i due a uno strano tipo di donna che, dopo aver rivelato di essere stata amata da Titino, mostra loro la sua tomba. Ritenendo terminato il loro compito, Fausto e Ubaldo si accingono a ripartire per l'Italia, ma un portoghese, Pedro, li convince che Sabatini è ancora vivo e che al suo posto è stato seppellito un violino. Ripreso l'inseguimento del fantomatico cognato, Fausto lo scopre, finalmente, in un villaggio indigeno nei panni di uno stregone intento a invocare la pioggia. Dopo aver evitato, in cambio di un mucchietto di falsi diamanti, di morire per mano di un mercenario da lui imbrogliato, Titino si lascia in un primo tempo convincere a ritornare in Italia, ma, una volta sul battello, si getta in acqua e riguadagna la riva, per ricongiungersi all'amica tribù.
Critica "(...) Incentrato sulle peregrinazioni di un "fratello Fabbri" a tutto tondo (...) che si vanta (...) più volte di avere le idee chiare (...) ma che tornerà alla scrivania romana confusissimo (...) e su Titino, il cognato che definitivamente conquistato dall'Africa rinuncerà per sempre all'Europa del Grandi Editori (...). Parecchi personaggi buchwaldiani e insieme attendibili vi entrano e vi escono con disinvoltura (...). Ciò di cui non c'è dubbio, è che il pubblico ha certamente capito ciò che c'era da capire. E non è poco ". (L. Sambinet, "Film Mese", 25, febbraio 1969).