Fantozzi

7,9

1975

Regia: L.Salce

Genere: Commedia

CAST

Paolo Villaggio

Anna Mazzamauro

Gigi Reder

Giuseppe Anatrelli

Umberto DOrsi

Liù Bosisio

Plinio Fernando

Paolo Paoloni



FANTOZZI
Anno 1975
Altri titoli WHITE COLLAR BLUES
Durata 100
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche PANORAMICA TECHNICOLOR
Tratto da "FANTOZZI" DI PAOLO VILLAGGIO
Produzione RIZZOLI
Distribuzione CINERIZ - CREAZIONI HOME VIDEO, MONDADORI VIDEO, L'UNITA' VIDEO
Regia
Luciano Salce
Attori
Paolo Villaggio Fantozzi
Anna Mazzamauro Signorina Silvani
Gigi Reder Filini
Giuseppe Anatrelli Calboni
Umberto D'Orsi Catellami
Liù Bosisio Pina Fantozzi
Plinio Fernando Mariangela Fantozzi
Paolo Paoloni Mega Presidente
Soggetto
Paolo Villaggio
Sceneggiatura
Paolo Villaggio
Luciano Salce
Piero De Bernardi
Leo Benvenuti
Fotografia
Erico Menczer
Musiche
Fabio Frizzi
Montaggio
Amedeo Salfa
Scenografia
Nedo Azzi
Costumi
Orietta Nasalli Rocca
Trama Insignificante rotellina nello smisurato ingranaggio di una grande azienda, l'impiegato Fantozzi incomincia le sue giornate lottando contro il tempo (ha il cartellino da timbrare) e gli autobus superaffollati; le prosegue seminascosto dietro pile di pratiche che gli sfaticati colleghi si premurano di affibbiargli approfittando della sua arrendevolezza. Tornato a casa, magro sollievo gli offrono una moglie brutta e sfiorita e una figlia orripilante. Di quando in quando, malgrado i suoi sfoghi per sottrarvisi, è costretto a subire le iniziative del collega Filini, infaticabile organizzatore di squallide gite aziendali, di lugubri partite di football tra scapoli e ammogliati, di tetri campeggi, di deprimenti feste di fine d'anno. Mentre tenta inutilmente di sedurre con inviti a pranzo, regolarmente destinati a finire in malora, la collega Silvani, gli si offre l'occasione di salire di almeno un gradino nella scala gerarchica. Basta che, in una partita a biliardo si faccia battere dal vanitoso "capo del personale". Vince, invece, per cui viene confinato in un buio stanzino dell'azienda in compagnia di un collega "sovversivo". Grazie al suo insegnamento, Fantozzi, ha un gesto di ribellione che gli consente di conoscere personalmente il capo dell'azienda lontana "divinità" celata ai più: costui finirà di annientarlo, destinandolo al proprio "acquario" umano.
Critica Passando dalla comicità orale alla comicità di situazione, forse anche poco aiutato da una regia scarsamente innovatrice, Villaggio scade a pagliaccetto, e accresce i debiti con la farsa del muto (G.Grazzini - Cinema '75).
Come nasce una maschera? Il fenomeno si è esaurito ai tempi della commedia dell'arte o può ancora accadere? E se sì, riuscirà il ragionier Ugo Fantozzi a intrufolarsi nel pantheon degli arlecchini nazionali? Di fronte a questo film, nutrito di spunti tratti dai due best-seller, si ha l'impressione che Paolo Villaggio tenda a svendere la usa trovata prima ancora di averne esplorato tutte le possibilità (T.Kezich - Il millefilm).