Viaggi di nozze

6,3

1995

Regia: C.Verdone

Genere: Commedia

CAST

Carlo Verdone

Veronica Pivetti

Cinzia Mascoli

Claudia Gerini

Maddalena Fellini

Nanni Tamma

Agnese Ricchi

Gloria Sirabella

Enzo Salomone

Cristina Ascani

Angela Masini

Francesco Romei

Mario Granato

Marcello Magnelli

Gianni Vagliani

Adriana Volpe

Edoardo Siravo

Manuela Arcuri

Paolo Triestino

Costantino Valente

Luis Molteni

Martino Scovacricchi

Ugo Luly

Alessandro Ruo

Ermanno Schiavina



VIAGGI DI NOZZE
Anno 1995
Durata 112
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche PANORAMICA A COLORI
Produzione CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA
Distribuzione WARNER BROS ITALIA, CECCHI GORI HOME VIDEO, DVD CECCHI GORI (2002)
Regia
Carlo Verdone
Attori
Carlo Verdone Raniero/Giovannino/Ivano
Veronica Pivetti Fosca
Cinzia Mascoli Valeriana
Claudia Gerini Jessica
Maddalena Fellini Madre Di Giovannino
Nanni Tamma Padre Di Giovannino
Agnese Ricchi Loredana
Gloria Sirabella Sorella Di Valeriana
Enzo Salomone Controllore Treno
Cristina Ascani Sorella Di Jessica
Angela Masini Madre Di Ivano
Francesco Romei Padre Di Ivano
Mario Granato Vice Commissario
Marcello Magnelli Corteggiatore Di Valeriana
Gianni Vagliani Avvocato Taddei
Adriana Volpe Marcella
Edoardo Siravo Cognato Di Valeriana
Manuela Arcuri Mara
Paolo Triestino Ugo
Costantino Valente Mirko
Luis Molteni Prof. De Vitis
Martino Scovacricchi Col. Cassian
Ugo Luly Tenente Dezza
Alessandro Ruo Tenente Lo Giudice
Ermanno Schiavina Vescovo
Soggetto
Carlo Verdone
Leo Benvenuti
Piero De Bernardi
Sceneggiatura
Carlo Verdone
Leo Benvenuti
Piero De Bernardi
Fotografia
Danilo Desideri
Musiche
Fabio Liberatori
Montaggio
Antonio Siciliano
Scenografia
Maurizio Marchitelli
Costumi
Tatiana Romanoff
Isabella Rizza
Trama Primo episodio: "Raniero e Fosca" - Il professore Raniero Cotti Borroni, illustre e maniacale clinico, convola a giuste nozze con l'introversa Fosca. Il dottore, maniaco del telefono cellulare e ossessionato dal ricordo della moglie defunta Scilla, porta la consorte a visitare la tomba di famiglia e la deprime talmente con le sue manie che la donna, in evidente crisi nervosa, viene sottoposta ad un esame cerebrale da un collega bolognese e ad una TAC da un medico militare patavino. Poi Raniero si reca con Fosca a Venezia, dove all'Hotel Danieli trascorre la prima notte di nozze nella stanza dove è stato con la defunta Scilla. Qui, dopo l'allucinante prima notte, Fosca si toglie la vita. Secondo episodio: "Giovannino e Valeriana" - il remissivo Giovannino, dopo essere sfuggito il giorno del suo matrimonio con Valeriana al logorroico celebrante, uno zio frate, deve lasciare sola la moglie sulla nave e rinunciare alla crociera per sistemare l'anziano e sclerotico padre che l'infermiera albanese ha abbandonato. Rifiutandosi i fratelli di accogliere il genitore, lo affida alla madre, nonostante 25 anni di separazione. Raggiunta la moglie, deve però soccorrerne la sorella, Gloria, che, tradita dal marito Stefano, ha preso i barbiturici. Fattala vomitare e rimessa in sesto, sta per partire, quand'ecco apparire Stefano, che ammette la sua colpa, ma denuncia l'adulterio di lei col direttore della banca e svela che i barbiturici sono in realtà mentine. Di fronte alle rimostranze di tutti, Gloria con il piccolo figlio fugge con l'automobile, i biglietti e i bagagli degli sposi, che vengono recuperati dalla polizia. Al commissariato hanno la sorpresa di ritrovare il padre, fuggito dalla ex moglie. Terzo episodio: "Ivano e Jessica" - Dopo essersi sposati, lo zotico Ivano e la goffa Jessica, non fanno che vagare con la lussuosa automobile di lui, fare all'amore nei modi più inconsueti e dire soltanto gergalmente sciocchezze. Lei mastica sempre gomma e la musica più demenziale è la perpetua colonna sonora del loro squallido vagabondare da una spiaggia ad un night all'insegna del vuoto.
Note REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1995.
COSTUMI DI TATIANA ROMANOFF.
Critica A controprova dell'onestà professionale di Verdone e del gusto con cui sa trattare la stupidità e la volgarità, sono da registrare anche i contributi artistici di Carlo Desideri, che firma una bella fotografia, e di Maurizio Marchitelli, che ha progettato alcune delle scenografie più giuste e viste recentemente nel cinema italiano. E se Cinzia Mascolo e Claudia Gerini (bellissima) fanno eccellentemente la loro parte, chi poteva pensare che la scelta di Veronica Pivetti fosse stata una scelta furba dovrà ricredersi: la Pivetti bruna è molto brava, ha una faccia interessante, un'eleganza deliziosamente goffa, ottimi tempi comici. E un bel personaggio che le regala un gran finale. Se i film di Natale fossero tutti così... (La Repubblica, Irene Bignardi, 17/12/95)
Come suggerisce il titolo, c'è un tema comune in questo trittico: il matrimonio e, più in profondità, la famiglia, la società italiana, il vuoto afasico di una certa gioventù che il perno di uno dei tre racconti, il più divertente e pimpante, ma anche in termini sociologici il più disperato e crudele, quello sulla coppia Ivano-Gessica (Claudia Gerini dal sessappiglio scattoso, una perfetta commediante verdoniana), ossessionata dal sesso. Il tormentone del "Ivà, 'o famo strano?" non sarà presto dimenticato. " anche il racconto dove, ben secondato dalla compagna, Verdone ha il piede pigiato sull'acceleratore del fregolismo mimico, e non sbaglia una curva. (Il Giorno, Morando Morandini, 16/12/95)
Giocando sull'accumulo il film potrebbe puntare al pronto incasso farsesco, ma, quando lo spettatore meno se lo aspetta, il tono prende eccentriche direzioni addirittura morbose o metafisiche. Col rischio, certo, di deludere a turno due aspettative (quella della "quantità" e quella della "qualità"), ma anche con la sicurezza degli ormai rari titoli in grado di tramandare almeno un carattere o un'atmosfera memorabile nella babele della fiction. (Il Mattino, Valerio Caprara, 22/12/95)
Scritti da Verdone con i veterani eccellenti Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, i viaggi di nozze sono tre piccole commedie di costume molto ben connotate nel linguaggio e nei caratteri, e fotografate con i dovuti scarti di atmosfere da Danilo Desideri. L'impressione che Verdone, pur ispirandosi a scene da un matrimonio fra la vita e la finzione (nella vicenda di Fosca c'è il modello di La prima moglie), abbia tirato fuori corde inesplorate attingendo a un se stesso più consapevole e incrudito. (La Stampa, Alessandra Levantesi, 17/12/95)