Il fascino discreto della borghesia

Le charme discrete de la bourgesie

8,0

1972

Regia: L.Bunuel

Genere: Commedia

Genere: Drammatico

Genere: Fantasia

CAST

Fernando Rey

Paul Frankeur

Delphine Seyrig

Bulle Ogier

Stéphane Audran

Robert Benoit

Bernard Musson

Michel Piccoli

Claude Piéplu

Jacques Rispal

Diane Vernon

Milena Vukotic

Damaso Muni

Olivier Bauchet

François Maistre

Julien Bertheau

Jean-Pierre Cassel

Jean Degrave

Anne Marie

Douling Moribondo

Pierre Lary

Christian Baltauss

Pierre Maguelon

Maxence Mailfort

Ellen Bahl

Robert Le Beal

Maria Gabriella Maione



IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA
Anno 1972
Titolo Originale LE CHARME DISCRET DE LA BOURGEOISIE
Altri titoli THE DISCREET CHARM OF THE BOURGEOISIE
EL DISCRETO ENCANTO DE LA BURGUESIA
Durata 100
Origine FRANCIA, ITALIA, SPAGNA
Colore C
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO, FANTASY
Specifiche tecniche PANORAMICA KODAKCOLOR
Produzione GREENWICH FILM PRODUCTIONS, DEAN FILM, JET FILMS
Distribuzione FOX - DOMOVIDEO, PANARECORD, L'UNITA' VIDEO
Regia
Luis Buñuel
Attori
Fernando Rey Don Raphael
Paul Frankeur Francois Thevenot
Delphine Seyrig M.Me Thevenot
Bulle Ogier Florence
Stéphane Audran Alice Senechal
Robert Benoit
Bernard Musson Cameriere
Michel Piccoli Il Ministro
Claude Piéplu Il Colonnello
Jacques Rispal
Diane Vernon
Milena Vukotic Ines
Damaso Muni Contadina
Olivier Bauchet
François Maistre Il Commissario
Julien Bertheau Vescovo
Jean-Pierre Cassel Henri Senechal
Jean Degrave
Anne Marie Deschott
Douling Moribondo
Pierre Lary
Christian Baltauss
Robert Le Beal
Pierre Maguelon Gendarme
Maxence Mailfort
Maria Gabriella Maione Guerrigliera
Ellen Bahl
Soggetto
Jean-Claude Carrière
Luis Buñuel
Sceneggiatura
Jean-Claude Carrière
Luis Buñuel
Fotografia
Edmond Richard
Montaggio
Hélène Plemiannikov
Scenografia
Pierre Guffroy
Costumi
Jean Patou
Jacqueline Guyot
Trama Per i borghesi François e Simone Thevenot, la giovane Florence (sorella di Simone) e l'ambasciatore della repubblica di Miranda, Raphaël Acosta, i coniugi Henri e Alice Sènèchal nulla è più difficile che riuscire a cenare insieme: se i primi quattro si recano dai Sènèchal, questi li attendevano per la sera seguente, oppure si sono nascosti per fare all'amore; se vanno in trattoria, è morto il proprietario; se le signore vanno a prendere il thè in un locale pubblico, non viene loro offerta che dell'acqua; se una volta tanto pare che tutto fili liscio, interviene un colonnello con un gruppo di militari a scombinare il pasto; infine, poichè François, Henri e Raphaël spacciano droga, una cena viene interrotta dalla polizia (in seguito, l'intervento di un ministro li fa scarcerare). A un certo punto, ai sei si aggiunge un nuovo personaggio, il vescovo Dufour, che riesce ad ottenere un impiego come giardiniere presso i Sènèchal. Ma ormai tutta la vicenda è diventata ambigua e si mescola ai sogni e alle paure di ognuno (invitati a casa del colonnello si trovano improvvisamente su un palcoscenico a dover recitare una parte che non conoscono) e su tutti incombe un greve senso di morte; o è il prelato che, accorso al capezzale di un vecchio moribondo, il quale confessa di avergli assassinato gli inumani genitori, prima lo assolve e poi lo uccide; oppure il racconto di un militare che ha sognato di aver incontrato la propria madre e alcuni amici defunti; ovvero è l'uccisione del colonnello che ha provocato l'ambasciatore di Miranda; o infine, sempre durante un pasto, l'irruzione di terroristi rivoluzionari che fanno una strage da cui si salva soltanto Raphaël Acosta. Quest'ultimo è un vero incubo e per cacciarlo Raphaël, quando si sveglia, si alza e si mette a mangiare. Ma nonostante tutto, ogni tanto si vedono i nostri protagonisti borghesi camminare per una solitaria strada di campagna.
Note ASS. ALLA REGIA: PIERRE LARY, ARNIE GELBART. EFFETTI SONORI: LUIS BUNUEL.
PREMI: OSCAR NEL 1972, MIGLIOR FILM STRANIERO.
Critica "Luis Bunuel arrivato alla senilità spara i suoi film migliori, i più lucidi e corrosivi. La borghesia è vista come una classe corrotta, nevrotica e mica male pasticciona. Ma praticamente insostituibile. Inutile pensare di scalzarla con una rivoluzione". (Giorgio Carbone, 'Libero', 3 febbraio 2001)
"A settant'anni suonati Luis Bunuel si diverte a dissacrare il disimpegno salottiero della buona e sciocca borghesia in una commedia fantasiosa, colma d'ironia e con una trama pazza, che fece trascorrere notti insonni agli infaticabili ricercatori di simbolismi e di messaggi. Forse il geniale maestro spagnolo sta ancora ridendo nell'aldilà". (Massimo Bertarelli, 'Il giornale', 3 febbraio 2001)