Cose da pazzi

6,4

2005

Regia: V.Salemme

Genere: Commedia

CAST

Vincenzo Salemme

Maurizio Casagrande

Biagio Izzo

Lidia Vitale

Domenico Aria

Carlo Croccolo

Federica Sbrenna

Costantino Valente

Olga Balan

Dario Ceruti

Fanny Cadeo

Ernesto Lama

Teresa Del Vecchio



COSE DA PAZZI
Anno 2005
Durata 91
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Tratto da omonima commedia teatrale scritta e diretta da Vincenzo Salemme
Produzione VITTORIO CECCHI GORI PER VITTORIA E MARIO FILM S.R.L.
Distribuzione MEDUSA
Data uscita 25-03-2005
Regia
Vincenzo Salemme
Attori
Vincenzo Salemme Felice Ci'
Maurizio Casagrande Giuseppe Cocuzza
Biagio Izzo Fedor
Lidia Vitale Francesca
Teresa Del Vecchio Livia
Domenico Aria Renatino
Carlo Croccolo Nonno
Federica Sbrenna Giulietta
Costantino Valente Ispettore Inps
Olga Balan Robinka
Dario Ceruti Autista
Fanny Cadeo Collega
Ernesto Lama Prete
Soggetto
Vincenzo Salemme
Sceneggiatura
Vincenzo Salemme
Fotografia
Arnaldo Catinari
Musiche
Francesco de Luca
Alessandro Forti
Montaggio
Mauro Bonanni
Scenografia
Maurizio Marchitelli
Costumi
Francesca Sartori
Trama Giuseppe Cocuzza, un funzionario statale, inizia a ricevere misteriosi pacchetti pieni di soldi. La moglie Francesca, la sorella Livia e la figlia Giulietta, affascinate dal denaro, lo spingono a tenerli e a loro si aggiunge anche Fedor, un trapezista dalle dubbie origini ungheresi, che dopo aver sedotto e abbandonato Livia - lasciandola poi senza soldi e con un figlio ritardato, Renatino - è tornato sui suoi passi appena fiutato odore di ricchezza. Per diverso tempo, i soldi giungono puntualmente con regolare scadenza ogni 27 del mese. Il povero Cocuzza, però, terrorizzato dalla possibilità di essere scoperto, sente aumentare la sua ansia, anche a causa di una serie di visite improvvise da parte di bizzarri personaggi...
Critica "Vincenzo Salemme, nuova anima del teatro napoletano, erede di tutti, da Totò ai De Filippo ai Giuffrè ai Maggio, mette in scena (il set è un palcoscenico allargato) una strana famiglia con strani parenti che riceve strani pacchi pieni di soldi. Che fare? Accettare, poi si vedrà. Peccato che, alla fine, dopo un'ora e passa di macchiette e retorica partenopea spinta agli eccessi del manierismo senza alcuna originalità, l'autore riveli una trovata surreal-ideologica, che ha anche un suo specifico peso, Brecht alla Mergellina. Ma a quel punto il racconto è rotolato nella banalità folk dialettale dove l'autore-attore, senza negarsi nulla, si moltiplica in diversi ruoli, in un cast di caratteristi anche buoni, tutti di sapore molto teatrale." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 26 marzo 2005)
"La novità è evidente: dopo alcune commedie di stampo 'eduardiano' Salemme decide di sperimentare (senza troppo rischiare) la parabola etica e morale. Nella prima parte il film rispetta le regole solite della commedia dei fraintendimenti, dei travestimenti, dei sotterfugi. Nella seconda parte irrompe una sequenza di dieci minuti che cambia il tono e pare la fase etica: un discorso sulla fine delle ideologie, sulla crisi di identità di un uomo di sinistra che vede crollare i suoi sistemi di riferimento, sulla dubbia morale dell'uomo medio contemporaneo. Questa doppia marcia, brillante e caciarona la prima, pensosa e impegnata la seconda, non favorisce il film che, inoltre, soffre di una inevitabile fuga finale verso il qualunquismo e fa respirare una zaffata di misoginia. Fa riflettere che il cinema italiano ed europeo non sia riuscito ad affrontare la trasformazione epocale del dopo '89 se non con film comici, parodistici o 'patologici'. In Italia si ricorda (per non citare 'Occhio alla Perestroika') 'Zitti e Mosca!' di Alessandro Benvenuti, in Germania 'Goodbye Lenin'. La comicità e la parodia possono felicemente raccontare una trasformazione, ma i risultati fin qui raggiunti (compreso Salemme) misurano piuttosto il limite di una non comprensione. Questi film, tentando di rappresentare il disadattamento, riducono una generazione ad eterna macchietta, tra buon e false coscienze." (Dario Zonta, 'L'Unità', 25 marzo 2005)
"Quattro farse e un funerale, ovvero il sesto film diretto da Vincenzo Salemme 'Cose da pazzi', da una sua commedia teatrale. Per tre quarti assistiamo a una commedia degli equivoci in cui si scherza su alito cattivo, handicap fisici, veleni familiari e per un quarto ci serbiamo una tirata enfatica contro i cattolici benpensanti in nome di una delirante rifondazione comunista. (...) 'L'arte della commedia' di Eduardo rovinata dal Bertinotti di 'Porta a Porta'. 'Cose da pazzi', appunto." (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 25 marzo 2005)
"E' un dato di fatto: 'Cose da pazzi' con il cinema c'entra poco. Scrittura, messa in scena, recitazione: tutto è teatrale. Dopodiché complimenti a Salemme e al suo consueto coprotagonista Maurizio Casagrande, due veri mattatori. Non si può dire più di tanto per non guastare la festa agli spettatori." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 1 aprile 2005)