Il ciclone

6,6

1996

Regia: L.Pieraccioni

Genere: Commedia

CAST

Leonardo Pieraccioni

Lorena Forteza

Barbara Enrichi

Massimo Ceccherini

Sergio Forconi

Alessandro Haber

Tosca DAquino

Natalia Estrada

Gianni Pellegrino

Paolo Hendel

Benedetta Mazzini

Patrizia Corti

Alessio Caruso

Corinna Locastro

Giuliano Grande

Pilar Marin

Gianni Ferreri

Ana Valeria Dini



IL CICLONE
Anno 1996
Altri titoli The Cyclone
Durata 94
Origine ITALIA
Colore C
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche PANORAMICA
Produzione CECCHI GORI GROUP TIGER CINEMATOGRAFICA
Distribuzione CECCHI GORI DISTRIBUZIONE (1996) - CECCHI GORI HOME VIDEO
Regia
Leonardo Pieraccioni
Attori
Leonardo Pieraccioni Levante Quarini
Lorena Forteza Caterina
Barbara Enrichi Selvaggia Quarini
Massimo Ceccherini Libero Quarini
Sergio Forconi Osvaldo Quarini
Alessandro Haber Naldone
Tosca D'Aquino Carlina
Natalia Estrada Penelope
Gianni Pellegrino Nello
Paolo Hendel Pippo
Ana Valeria Dini Ines
Benedetta Mazzini Isabella
Patrizia Corti Franca
Alessio Caruso Alejandro
Corinna Locastro Maura
Giuliano Grande Giulianone
Pilar Marin Ballerina
Gianni Ferreri
Soggetto
Leonardo Pieraccioni
Sceneggiatura
Giovanni Veronesi
Leonardo Pieraccioni
Fotografia
Roberto Forza
Musiche
Claudio Guidetti
Montaggio
Mirco Garrone
Scenografia
Francesco Frigeri
Costumi
Nicoletta Ercole
Effetti
Fabio Traversari
Trama In un paesino della Toscana vive la famiglia Quarini, il padre Osvaldo e i tre figli Levante, Libero e Selvaggia. Levante č ragioniere e tiene la contabilitā di alcuni negozi. Osvaldo e Libero lavorano nei campi, Selvaggia č commessa nella farmacia. Levante, quando va in paese, si ferma nel casolare vicino e da lontano parla con Gino, un contadino che non si vede mai e di cui si sente solo la voce. Un giorno una compagnia spagnola di flamenco arriva al casolare, scambiandolo per l'albergo di agriturismo dove dovrebbe soggiornare per tre giorni in occasione della festa locale. La compagnia č formata da un amministratore, due tecnici e cinque bellissime ballerine. Non avendo altre possibilitā, il gruppo si insedia in casa Quarini, portando lo scompiglio. Le ballerine fanno le prove in attesa dello spettacolo, e tutti guardano con grande ammirazione e interesse, non solo il vecchio Osvaldo che ritrova slanci giovanili, e Libero, un po' matto e svitato che sogna l'avventura, ma anche Selvaggia che ha tendenze omosessuali, vive una storia con Isabella, altra commessa della farmacia, ed ora č attratta dalla ballerina Penelope. Levante č invece colpito e affascinato da Caterina e cerca di fare amicizia con lei, dovendo tenere a bada le insistenze di Carlina che vuole conquistarlo. Lo spettacolo, all'improvviso viene annullato. Naldone, l'amministratore, č disperato e senza soldi. Tenta il suicidio ma a salvarlo arriva Franca, la barista, che si innamora di lui ed č ricambiata. Levante e Caterina passano momenti insieme, e l'amore tra loro si consolida quando Caterina decide di lasciare il suo superficiale fidanzato che era venuto a trovarla. Alla fine il gruppo riesce a ripartire. Ma Levante segue Caterina in Spagna. Qui i due, sposati, sono in attesa di un figlio, e Levante ha ripreso il proprio mestiere di ragioniere in terra spagnola. Dopo il ciclone, poco, in conclusione č cambiato.
Note - REVISIONE MINISTERO NOVEMBRE 1996.
- DAVID DI DONATELLO SPECIALE 1997 E DAVID SCUOLA A LEONARDO PIERACCIONI E DAVID PER MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA A BARBARA ENRICHI.
Critica "Si ride? Insomma. C'č qualche battuta (Madonna parabolica; Che vuol dire catalana? Sarā un modo di dire, una cosa che non esiste come l'Atalanta e la Sampdoria); il toscano č piacevole e disinvolto; dal casale vicino risuona la voce di Mario Monicelli, invisibile; Enrichi, Ceccherini, D'Aquino funzionano (ma per adeguarsi al tono ilare-esagitato l'ottimo Hendel č costretto a fare un macchiettone tremendo, mentre Haber č tenuto a briglia stretta). Meno appetibili il mix di dialoghi sboccati e buoni sentimenti, il paesino arcadico, la piattezza della regia (con una finezza: l'arrivo delle ballerine, anticipate dagli sguardi che si bloccano fissando un punto fuori campo), il familismo di fondo che esalta la languida Forteza e confina la Estrada, troppo sexy dunque destabilizzante, al ruolo di lesbica. Magari Pieraccioni poteva osare di pių." (Il Messaggero, Fabio Ferzetti, 15/12/96)
"Una gradevole, corale, opera seconda in cui l'autore trentenne non utilizza medazioni nč intellettualismi, va diritto, complice il sapore dialettale, allo scopo dello "scandalo" sentimentale con tutti i rischi dell'ovvio e del goliardico, pregi e limiti della semplicitā con cui si presenta al pubblico. Allestendo, con una variopinta compagnia, la "fiaba" dell'arrivo di cinque ballerine di flamenco, olč, che scombinano i precari equilibri della famiglia e del paese. "(Corriere della Sera, Maurizio Porro, 24/12/96)