Professione reporter

7,6

1974

Regia: M.Antonioni

Genere: Drammatico

Genere: Psicologico

CAST

Jack Nicholson

Maria Schneider

Jenny Runacre

Ian Hendry

Steven Berkoff

Ambroise Bia

James Campbell

Manfred Spies

Jean-Baptiste Tiemele

Charles Mulvehill

José María Caffarel

Ángel Del Pozo



PROFESSIONE REPORTER
Anno 1974
Durata 125
Origine ITALIA
Colore C
Genere DRAMMATICO, PSICOLOGICO
Specifiche tecniche PANORAMICA EASTMANCOLOR
Produzione CARLO PONTI PER COMPAGNIA CINEMATOGRAFICA CHAMPION (ROMA), LES FILMS CONCORDIA (PARIGI), CIPI CINEMATOGRAFICA (MADRID)
Distribuzione CIC - L'UNITA' VIDEO
Regia
Michelangelo Antonioni
Attori
Jack Nicholson David Locke
Maria Schneider La ragazza
Jenny Runacre Rachel Locke
Ian Hendry Martin Knight
Steven Berkoff Stephen
Ambroise Bia Achebe
José María Caffarel Albergatore
James Campbell Lo stregone
Manfred Spies Il tedesco
Jean-Baptiste Tiemele L'africano
Charles Mulvehill (Chuck Mulvehill) Robertson
Ángel del Pozo Ispettore di polizia
Soggetto
Mark Peploe
Sceneggiatura
Mark Peploe
Peter Wollen
Michelangelo Antonioni
Fotografia
Luciano Tovoli
Musiche
Ivan Vandor (consulenza)
Montaggio
Franco Arcalli
Michelangelo Antonioni
Scenografia
Piero Poletto
Arredamento
Osvaldo Desideri
Costumi
Louise Stjernsward
Trama David Locke è un reporter 37enne, nato in Inghilterra e cresciuto in America, apprezzato nei suoi servizi televisivi perché dotato di uno straordinario spirito di osservazione, come dichiara il suo produttore Martin Knight. Mentre si trova in uno sperduto e sinistro alberghetto sahariano scopre casualmente il cadavere di un certo Robertson al quale, approfittando di certe somiglianze somatiche, si sostituisce. Entrato in questo giuoco per fuggire dal passato e dal presente che l'hanno nauseato, seguendo le indicazioni di un libretto d'appunti dello scomparso - che scopre essere un mercante d'armi schierato dalla parte del Fronte Unitario di Liberazione di un nuovo Paese africano - vaga da Monaco a Ginevra a Barcellona. Sua moglie, decisa a rintracciare Robertson per saperne di più sulla scomparsa del marito, involontariamente muove attorno al marito il meccanismo della polizia e della diplomazia. Locke vorrebbe desistere, ma viene stimolato e aiutato da una conosciuta studentessa che lo accompagna da Barcellona ad Almeria. Qui, prima che dalla moglie e dalla polizia, viene raggiunto dai killers del dittatore africano deciso ad eliminarlo.
Note - PALMA D'ORO AL FESTIVAL DI CANNES 1975.
- NASTRO D'ARGENTO 1976 PER LA MIGLIOR REGIA.
Critica "Nella meccanica di un racconto apparentemente poliziesco, assai significativamente Antonioni trova il modo di delineare a tutto tondo personaggi che non sono nulla e li fa vagabondare - tra una morte e un'altra - in vicende che sono in definitiva un nulla di fatto: l'intellettuale brillante, il reporter che registra tutto con acume, l'uomo votato per professione alla comunicazione di massa, diviene così per radicale contrasto il simbolo di un mondo culturale, politico, sociale e spirituale privo di significati apprezzabili. Le eclettiche nonché coinvolgenti architetture del Gaudì sono inespressive come quelle di un alberghetto africano; la frenesia multicolore dei grossi aeroporti è muta come l'immobilità delle sabbie del Sahara; la giovane studentessa hippie finisce per non dare alcun aiuto, proprio come la moglie, il datore di lavoro, il rappresentante consolare, la guardia civica della Spagna. Il protagonista rimane solo e senza risposte di fronte alla propria coscienza inquieta e insoddisfatta: la sua vita è un guazzabuglio di problemi cui non riesce ad attribuire una sola soddisfazione; la fuga, l'avventura, il rapporto occasionale come quello istituzionalizzato!" ("Segnalazioni Cinematografiche", vol. 78, 1975)