Il marito

6,6

1958

Regia: G.Puccini

Regia: N.Loy

Genere: Commedia

CAST

Laly Blanch

Marcello Giorda

Carlo Ninchi

Alberto Sordi

Luigi Tosi

Rosita Pisano

Aurora Bautista

Delia Luna

Joaquin Vidri

Ciccio Barbi

Pino Patti

José Marco

Javier Felix

Julia Caba

Amos Ramsay

Santiago Rivera

Mario Passante

Celia Munoz

Alberto De Amicis



IL MARITO
Anno 1958
Altri titoli EL MARIDO
Durata 90
Origine ITALIA
Colore B/N
Genere COMMEDIA
Produzione FELICE ZAPPULLA PER LA FORTUNIA FILM (ROMA), CHAMARTIN FILM (MADRID)
Distribuzione RKO - FONIT CETRA VIDEO
Regia
Gianni Puccini
Nanni Loy
Attori
Laly Blanch Suocera
Alberto De Amicis Aurelio
Marcello Giorda Onorevole Tocci
Carlo Ninchi Monsignore
Alberto Sordi Alberto
Luigi Tosi Ernesto
Rosita Pisano Sofia
Aurora Bautista Elena
Delia Luna Sorella Di Elena
Joaquin Vidri Ales
Ciccio Barbi
Pino Patti
José Marco Davó
Javier Felix Dasti
Julia Caba Alba
Amos Ramsay
Santiago Rivera
Mario Passante Commendatore
Celia Munoz
Soggetto
Alberto Sordi
Rodolfo Sonego
Sceneggiatura
Ettore Scola
Ruggero Maccari
Alberto Sordi
Rodolfo Sonego
Gianni Puccini
Nanni Loy
Fotografia
Roberto Gerardi
Musiche
Carlo Innocenzi
Montaggio
Gabriele Varriale
Scenografia
Flavio Mogherini
Trama Alberto, giovane imprenditore edile, sposa una ragazza ben educata e colta; ma troppo tardi s'accorge che, sotto la dolcezza dei modi, la sposa nasconde un carattere autoritario. Per accondiscendere ai suoi desideri, Alberto è costretto a rinunciare ad ogni sua iniziativa, agli amici, agli svaghi: la situazione diviene ancora più imbarazzante quando la moglie si tira in casa prima la madre, poi la sorella. Nel frattempo gli affari di Alberto prendono una brutta piega, egli si trova sull'orlo del fallimento. Il pericolo che incombe stimola le sue energie dandogli la forza di reagire alle imposizioni. Avendo costituito con un suo amico una società, prende accordi con una ricca vedova, la quale dovrebbe finanziare le imprese sociali. La vedova, che non è insensibile al fascino personale di Alberto, gli propone di fare in sua compagnia un viaggio d'affari. Alberto accetta, ma il progetto provoca l'energica opposizione da parte della suocera, della cognata e della moglie. Poiché Alberto è irremovibile nella sua decisione, la moglie simula un attacco di appendicite e si fa ricoverare all'ospedale. Commosso e preoccupato, il marito rinuncia a partire, provocando il risentimento della vedova, che abbandona la società. All'ospedale Alberto apprende che la malattia della moglie è stata soltanto una finzione; questo da origine ad un litigio che finisce con una riconciliazione. Alberto abbandona l'attività edilizia e diviene rappresentante di una ditta di dolciumi. La decisione accontenta tutti: nel suo nuovo ruolo Alberto potrà fare la corte a tutte le ragazze che incontrerà, mentre, apparentemente sottomesso, godrà la fiducia della moglie, soddisfatta e più che mai innamorata.
Critica "(...) nel "Marito" la coppia Loy - Puccini ha cercato in certo modo di dare un seguito allo "Scapolo" di Pietrangeli. In realtà il divario di fantasia, di gusto, di misura tra i due film è sostanziale: non parliamo di commedia di carattere, qui siamo decisamente sul piano della farsetta, e per di più scontata (....). "Il Marito" rappresenta una compiacenza verso le tendenze deteriori dell'industria e del pubblico (....)". (G. C. Castello, "Bianco e Nero", 5, maggio 1958).