La grande guerra

8,2

1959

Regia: M.Monicelli

Genere: Commedia

Genere: Drammatico

Genere: Guerra

CAST

Alberto Sordi

Vittorio Gassman

Silvana Mangano

Folco Lulli

Bernard Blier

Romolo Valli

Livio Lorenzon

Nicola Arigliano

Tiberio Murgia

Mario Valdemarin

Achille Compagnoni

Geronimo Meynier

Vittorio Sanipoli

Carlo DAngelo

Ferruccio Amendola

Marcello Giorda

Elsa Vazzoler

Guido Celano

Gérard Herter

Tiberio Mitri

Luigi Fainelli

Leandro Punturi

Mario Frera

Edda Ferronao

Mario Colli

Gianni Baghino

Mario Mazza

Mario Feliciani

Gian Luigi Polidoro



LA GRANDE GUERRA
Anno 1959
Altri titoli LA GRANDE GUERRE
THE GREAT WAR
Durata 129
Origine FRANCIA, ITALIA
Colore B/N
Genere COMMEDIA, DRAMMATICO, GUERRA
Specifiche tecniche CINEMASCOPE
Tratto da "DUE EROI" DI LUCIANO VINCENZONI (1955)
Produzione DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA (ROMA) - GRAY-FILM (PARIGI)
Distribuzione DE LAURENTIIS - DOMOVIDEO, RICORDI VIDEO, BMG VIDEO, L'UNITA' VIDEO (PARADE)
Regia
Mario Monicelli
Attori
Alberto Sordi Oreste Jacovacci
Vittorio Gassman Giovanni Busacca
Silvana Mangano Costantina
Folco Lulli Bordin
Bernard Blier Capitano Castelli
Romolo Valli Tenente Gallina
Livio Lorenzon Sergente Battiferri
Nicola Arigliano Giardino
Tiberio Murgia Nicotra
Mario Valdemarin Sottoten . Loquenzi
Achille Compagnoni Il Cappellano
Geronimo Meynier Il Portaordini
Vittorio Sanipoli Maggiore Venturi
Carlo D'Angelo Ardito Ferri
Ferruccio Amendola De Concini
Marcello Giorda Generale
Elsa Vazzoler Moglie Di Bordin
Guido Celano Uff. Stato Maggiore
Gérard Herter Uff. Austriaco
Tiberio Mitri Mandich
Luigi Fainelli Giacomazzi
Leandro Punturi Il Bambino
Mario Frera
Edda Ferronao
Gian Luigi Polidoro
Mario Colli
Gianni Baghino
Mario Mazza
Mario Feliciani
Soggetto
Furio Scarpelli
Age
Mario Monicelli
Luciano Vincenzoni
Sceneggiatura
Mario Monicelli
Age
Luciano Vincenzoni
Fotografia
Giuseppe Rotunno
Musiche
Nino Rota
Montaggio
Adriana Novelli
Scenografia
Mario Garbuglia
Costumi
Danilo Donati
Trama Il piantone romano Oreste Jacovacci ha promesso al coscritto milanese Giovanni Busacca di farlo riformare dietro compenso; ma Giovanni è fatto abile e, ormai in divisa, cerca Oreste per dargli una lezione. Tuttavia quando si ritrovano, i due diventano amici e finiscono insieme a Tigliano, un piccolo paese nelle retrovie, dove attendono, di giorno in giorno, di essere mandati al fronte. Nel frattempo Giovanni, avendo incontrato Costantine, una ragazza di facili costumi, si concede qualche distrazione, ma alla fine si trova alleggerito del portafoglio. Giunge il giorno temuto: Giovanni ed Oreste sono mandati al fronte, dove fanno conoscenza di nuovi commilitoni: il tenente ex professore di ginnastica, il soldatino che spasima per Lyda Borelli, il cappellano Bonoglia. Viene il Natale, festeggiato alla meglio; passa l'inverno, si annuncia la primavera; riprendono più vivaci i combattimenti. Oreste e Giovanni, mentre sono di pattuglia, incontrano un soldato austriaco: potrebbero ucciderlo, ma non si sentono di farlo. Poi inizia la battaglia: morti e feriti, attacchi e contrattacchi. Oreste e Giovanni sono incaricati di portare un messaggio, ma mentre si dispongono al ritorno si trovano separati dal loro gruppo. Per ripararsi dal freddo indossano cappotti nemici: scoperti dagli austriaci, vengono considerati spie. Potrebbero salvarsi se consentissero a fornire informazioni sulla missione di cui erano incaricati. Dapprima i due esitano e sono quasi disposti a transigere con la coscienza; ma di fronte all'arroganza dell'ufficiale che li interroga, Giovanni rifiuta di parlare e viene fucilato. Oreste segue il suo esempio e subisce la stessa sorte. Il loro sacrificio non è inutile: i loro compagni sono all'attacco e la vittoria non è lontana.
Note - GIRATO
- IL FILM HA VINTO IL LEONE D'ORO ALLA MOSTRA DI VENEZIA EX-AEQUO CON "IL GENERALE DELLA ROVERE" DI ROBERTO ROSSELLINI.
- NASTRO D'ARGENTO 1960 AD ALBERTO SORDI E ALLO SCENOGRAFO MARIO GARBUGLIA.
- DAVID DI DONATELLO 1960 A VITTORIO GASSMAN E ALBERTO SORDI E, PER LA PRODUZIONE, A DINO DE LAURENTIIS.
- DIRETTORI DELLA FOTOGRAFIA PER LE SEQUENZE FINALI: LEONIDA BARBONI E ROBERTO GERARDI.
Critica "Naturalmente persistono molti lati negativi, il deteriore bozzettismo paesano (...) molte pagine di facile effetto, il frammentarismo che non crea il quadro completo ma il risultato finale resta più che notevole". (M. Bianchi, "Ferrania", 11, 1959).
"In fondo non era un film dissacratore, non era un film così tanto antimilitarista, ma un film che proponeva un esempio di patriottismo con buon senso, un patriottismo della gente semplice, che diventa eroica quando ce n'è bisogno. Eroi se è il caso; eroi per caso; eroi del caso: "Oreste De Fornari nel documentario 'I sentieri della gloria' (vedi scheda).