Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo

6,2

1956

Regia: M.Bolognini

Genere: Commedia

CAST

Alvaro Strina

Aldo Fabrizi

Alberto Sordi

Valeria Moriconi

Tiberio Mitri

Nino Manfredi

Gino Cervi

Alessandra Panaro

Ciccio Barbi

Gina Amendola

Livia Venturini

Lydia Johnson

Memmo Carotenuto

Oscar Blando

Mino Doro

Riccardo Garrone

Anita Durante

Edoardo Nevola

Peppino De Filippo

Maria Rita Pasanisi



GUARDIA, GUARDIA SCELTA, BRIGADIERE E MARESCIALLO
Anno 1956
Durata 93
Origine ITALIA
Genere COMMEDIA
Specifiche tecniche CINEPANORAMIC
Produzione ENIC, LUIGI ROVERE PER LA IMPERIALFILM
Distribuzione ENIC
Regia
Mauro Bolognini
Attori
Alvaro Strina
Peppino De Filippo Vigile Scelto Giuseppe Manganiello
Aldo Fabrizi Brigadiere Pietro Spazziali
Alberto Sordi Il Vigile Urbano Alberto Randolfi
Valeria Moriconi Maria Figlia Di Pietro
Tiberio Mitri Sandro
Nino Manfredi Paolo Un Vigile
Gino Cervi Il Maresciallo
Alessandra Panaro Charlotte
Maria Rita Pasanisi
Ciccio Barbi
Gina Amendola
Livia Venturini
Lydia Johnson
Memmo Carotenuto
Oscar Blando
Mino Doro
Riccardo Garrone
Anita Durante
Edoardo Nevola Tonino
Soggetto
Paolo Frasca'
Sceneggiatura
Ettore Scola
Nicola Manzari
Ruggero Maccari
Fotografia
Aldo Giordani
Musiche
Carlo Rustichelli
Montaggio
Roberto Cinquini
Scenografia
Flavio Mogherini
Trama E' la storia di quattro uomini, che vegliano all'ordinato svolgimento della vita cittadina. Alberto è il vigile zelante, scrupoloso, pignolo, che nel comminare contravvenzioni raggiunge giornalmente le più alte percentuali. Peppino, guardia scelta, è addetto all'ufficio contravvenzioni; ma le sue preoccupazioni sono di natura più elevata, giacché ha composto un nuovo inno per i vigili e sogna di vederlo adottato in luogo dell'attuale. Il brigadiere Pietro è un tipo bonario, un pacioccone: ha una figliola ed un ragazzino. Il maresciallo è un uomo comprensivo ed umano: dirigere i metropolitani sarebbe per lui un compito abbastanza semplice, se non ci fossero, a complicarlo, le manie di due suoi dipendenti. Alberto vorrebbe diventare interprete e studia accanitamente il francese, servendosi degli appositi dischi; Peppino non fa che pensare al suo inno e nella speranza di spuntarla ricorre alla protezione di un Monsignore, suo lontano parente. Ma Alberto viene bocciato all'esame di francese e il sogno di Peppino resta tale. La figlia di Pietro sposa un giovane pugile e Peppino e Alberto si fanno in quattro per aiutare Pietro nei preparativi. Alla fine Alberto verrà trasferito a Milano: il maresciallo ha voluto punirlo per le troppe contravvenzioni elevate.
Critica "(...) Si ride soprattutto con l'impagabile Sordi, ma a tirare le somme il respiro dell'opera è corto, i personaggi sono semplici macchiette, i suoi motivi risultano quasi sempre angustamente comunali, come se il film si rivolgesse esclusivamente al pubblico dell'Urbe". (G. Cattivelli, "Libertà", 28/4/1956).
"Commedia bonarie e finta ingenua dell'acuto Mauro Bolognini, che toglie le unghie an neorealismo di Zavattini e compagni in un gradevole quadretto di borgata in cui si può perdonare qualche eccesso caricaturale. Le ingenue parentesi sentimentali e familiari danno ancor più risalto ai duetti incrociati tra i quattro simpatici protagonisti in divisa e soprattutto allo strepitoso e divertentissimo assolo di Alberto Sordi davanti all'esaminatore di francese". (Massimo Bertarelli, 'Il Giornale', 15 dicembre 2000)