Il ferroviere

7,8

1956

Regia: P.Germi

Genere: Drammatico

CAST

Saro Urzì

Sylva Koscina

Dino Maronetto

Edoardo Nevola

Gustavo Serena

Renato Speziali

Lina Tartara

Paolo Goldwyn

Amedeo Trilli

Carlo Giuffré

Antonio Acqua

Sergio Alberini

Artemide Scandariato

Giuseppe Chinnici

Franco Fantasia

Mirella Fedeli

Riccardo Garrone

Pietro Germi

Renato Terra

Luisa Della Noce



IL FERROVIERE
Anno 1955
Altri titoli UN GIORNO E TUTTI I GIORNI
Durata 120
Origine ITALIA
Colore B/N
Genere DRAMMATICO
Produzione CARLO PONTI PER ENIC /PONTI- DE LAURENTIIS
Distribuzione ENIC - VIDEOGRAM, NUMBER ONE VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO, SAN PAOLO AUDIOVISIVI
Regia
Pietro Germi
Attori
Saro Urzì Gigi Liverani
Sylva Koscina Giulia Marcocci
Dino Maronetto
Edoardo Nevola Sandrino Marcocci
Gustavo Serena
Renato Speziali Marcello Marcocci
Lina Tartara Minora
Paolo Goldwyn
Amedeo Trilli L'Oste
Carlo Giuffré Renato Borghi
Antonio Acqua
Sergio Alberini Bambino
Artemide
Giuseppe Chinnici
Luisa Della Noce Sara Marcocci
Franco Fantasia
Mirella Fedeli
Riccardo Garrone
Pietro Germi Andrea Marcocci
Renato Terra
Soggetto
Alfredo Giannetti
Sceneggiatura
Luciano Vincenzoni
Alfredo Giannetti
Pietro Germi
Fotografia
Leonida Barboni
Musiche
Carlo Rustichelli
Montaggio
Dolores Tamburini
Scenografia
Carlo Egidi
Trama La sera di Natale, Andrea, macchinista delle ferrovie, dopo il lavoro fa una lunga sosta all'osteria, dove beve abbondantemente. Rientra tardi e trova i famigliari irritati per il suo contegno. Più di tutti è addolorata la figlia Giulia, che è prossima al parto. Ella incomincia a sentirsi male e dà alla luce un bambino nato morto. Il triste evento impressiona vivamente Andrea: egli ha spinto alle nozze la figlia che sentiva di non amare più l'uomo che l'aveva resa madre. L'investimento accidentale di un suicida e la mancata osservazione di un segnale di blocco provocano un'inchiesta a carico del ferroviere ed aggravano la sua crisi psichica. Intanto la famiglia si disgrega: un violento diverbio tra padre e figlia, provocato da una illecita relazione di Giulia, coinvolge anche il secondo figlio, già adulto e dedito a losche imprese. I due rompono ogni relazione col padre; soltanto la moglie e il piccolo Sandro gli conservano il loro affetto. Per aver lavorato durante uno sciopero Andrea si trova in contrasto con i compagni di lavoro e il suo isolamento aumenta per cui cerca conforto nel vino e nella compagnia di donne equivoche. Il piccolo Sandro è l'unico che non ha mai perduto la sua fiducia nel padre: forte del suo puro ed innocente affetto, riuscirà a sottrarre Andrea dal suo pessimistico abbattimento. Andrea si ammala gravemente: dopo tre mesi di letto, la sera di Natale egli vede ricostituirsi intorno l'amicizia dei suoi compagni di lavoro. Anche i due figli, che hanno risolto positivamente i loro problemi, tornano a lui. Egli riprende la sua chitarra e dedica alla moglie una dolce serenata ma la morte improvvisa e serena viene a chiudere le sua travagliata esistenza.
Note - PRESENTATO AL NONO FESTIVAL DI CANNES (1956).
- MENZIONE SPECIALE DELLA GIURIA DELL'O.C.I.C.
- NASTRO D'ARGENTO 1956 COME MIGLIOR FILM.
Critica "Alta classe cinematografica e serio interesse umano sono i due caratteri distintivi del 'Ferroviere' di Germi. Rari, forse anche nella produzione mondiale, sono i film così formalmente ineccepibili.(...) Ho paura che scegliendosi Germi sia stato un po' indulgente con sé stesso: la compiacenza con cui insiste a tenersi sotto la macchina da presa rasenta già leggermente il narcisismo (...)." (Filippo Sacchi, "Al cinema col lapis", 1958, Mondadori)