La califfa

5,7

1970

Regia: A.Bevilacqua

Genere: Drammatico

CAST

Romy Schneider

Ugo Tognazzi

Marina Berti

Roberto Bisacco

Gigi Ballista

Guido Alberti

Massimo Serato

Franco Ressel

Massimo Farinelli

Giancarlo Prete

Nerina Montagnani

Gigi Reder

Gianni Rizzo

Stefano Satta

Enzo Fiermonte

Luigi Casellato

Eva Brun



LA CALIFFA
Anno 1971
Durata 99
Origine ITALIA
Colore C
Genere DRAMMATICO
Specifiche tecniche PANORAMICA, TECHNICOLOR
Tratto da ROMANZO OMONIMO DI ALBERTO BEVILACQUA (1964 - RIZZOLI)
Produzione MARIO CECCHI GORI PER FAIR FILM, LES FILM CORONA
Distribuzione TITANUS - GENERAL VIDEO, CECCHI GORI HOME VIDEO
Regia
Alberto Bevilacqua
Attori
Romy Schneider Irene Corsini, La "Califfa"
Ugo Tognazzi Annibale Doberdo'
Marina Berti Clementine, Moglie Di Doberdo'
Roberto Bisacco Bisacco
Gigi Ballista Il Principe Industriale
Guido Alberti Il Monsignore
Massimo Serato L'Industriale Fallito
Franco Ressel Un Industriale
Massimo Farinelli Giampiero Doberdo'
Giancarlo Prete Amante Di Irene
Nerina Montagnani Domestica Dei Doberdo'
Gigi Reder Cameriere
Gianni Rizzo Un Industriale
Stefano Satta Flores Un Operaio
Enzo Fiermonte Operaio Sindacalista
Luigi Casellato Questore
Eva Brun Moglie Dell'Industriale Fallito
Soggetto
Alberto Bevilacqua
Sceneggiatura
Alberto Bevilacqua
Fotografia
Roberto Gerardi
Musiche
Ennio Morricone
Montaggio
Sergio Montanari
Scenografia
Giantito Burchiellaro
Costumi
Luciana Marinucci
Trama La "Califfa" (nomignolo che in Emilia viene attribuito alla donna autoritaria e spregiudicata) è la giovane vedova di un operaio ucciso a Parma durante uno scontro con le forze dell'ordine. Nemica acerrima dell'industriale Doberdò, proprietario della fabbrica presso la quale lavorava il marito, la "Califfa" muta il suo atteggiamento nei confronti dell'uomo il giorno in cui lo vede tener testa spavaldamente agli operai e ai propri colleghi imprenditori che, con il loro atteggiamento, hanno costretto un industriale fallito ad uccidersi. Entrata in contatto con Doberdò, la "Califfa", attraverso una serie di burrascose discussioni, comincia ad apprezzare la buona fede dell'uomo e l'aspirazione a cambiare lo stato delle cose. Doberdò, da parte sua, per ricambiare la simpatia della donna, che diventa la sua amante, rileva la fabbrica dell'industriale suicidatosi e la affida in gestione agli stessi operai. Il suo atteggiamento suscita però l'immediata reazione degli altri industriali; un giorno, mentre ritorna con la sua donna da un convegno, egli viene ucciso da alcuni sconosciuti.
Note - REVISIONE MINISTERO DICEMBRE 1996.
- PREMIO DAVID DI DONATELLO (1971) COME MIGLIORE ATTORE AD UGO TOGNAZZI.