Signori, in carrozza

5,5

1951

Regia: L.Zampa

Genere: Comico

Genere: Commedia

CAST

Aldo Fabrizi

Julien Carette

Sophie Desmarets

Vera Nandi

Nando Bruno

Anna Vita

Barbara Florian

Maso Lotti

Geraldina Parrinello

Claudio Melini

Claudio Morgan

Vittorio André

Checco Durante

Madò Giraldi

Albert Rémy

Giovanna Ralli

Liliane Ernout

James Campbell

Ernesto Almirante

Claude Mocquery

Françoise Lauby

René Pascal

Laure Paillette

Noël Roquevert

Monica Clay

Marisa Merlini

Janine Marsay

Simone Delamare

Peppino De Filippo

Pietro De Vico



SIGNORI IN CARROZZA!
Anno 1951
Altri titoli Rome-Paris-Rome
Origine ITALIA
Genere COMICO, COMMEDIA
Produzione DOMENICO FORGES DAVANZATI PER D.F.D. (ROMA), LUX FILM DE FRANCE (PARIGI)
Distribuzione REGIONALE - LUX FILM
Regia
Luigi Zampa
Attori
Aldo Fabrizi Vincenzo Nardi
Peppino De Filippo Gennaro, cognato di Vincenzo
Julien Carette Direttore dei wagon-lits
Sophie Desmarets Ginette
Vera Nandi Clara Nardi
Nando Bruno Riccardo
Anna Vita Un'impiegata
Barbara Florian Mirella
Maso Lotti Enrico
Geraldina Parrinello Michèle
Claudio Melini
Claudio Morgan
Vittorio André
Checco Durante
Madò Giraldi
Pietro De Vico
Albert Rémy
Giovanna Ralli
Liliane Ernout
James Campbell
Ernesto Almirante
Claude Mocquery
Françoise Lauby
René Pascal
Laure Paillette (Paillette)
Noël Roquevert
Monica Clay
Marisa Merlini
Janine Marsay (Praline)
Simone Delamare
Soggetto
Furio Scarpelli (Scarpelli)
Age
Sceneggiatura
Age
Furio Scarpelli (Scarpelli)
Mino Maccari
Vitaliano Brancati
Luigi Zampa
Aldo Fabrizi
Fotografia
Carlo Montuori
Musiche
Renzo Rossellini
Montaggio
Eraldo Da Roma
Scenografia
Enrico Ciampi
Arredamento
Enrico Ciampi
Aiuto regia
Mauro Bolognini
Leopoldo Savona
Jean Laviron
Trama Vincenzo, un conduttore di vagoni letto, che trascorre la vita viaggiando fra Roma e Parigi, ha a Roma il proprio domicilio legale. Ma sua moglie è una donna alquanto trasandata, incapace di dare alla casa quell'impronta d'ordine e d'eleganza, che piacerebbe al marito. A rendergli sgradito l'ambiente familiare e a non fargli avere voglia di tornare a casa, contribuisce la presenza d'un cognato fannullone e scroccone. Queste circostanze hanno indotto il nostro conduttore, anche se è padre di due figlioli, a crearsi a Parigi una seconda famiglia con una vedova che ha una bambina. Quando viene avvertito che sarà destituito dal suo ruolo di personale viaggiante per essere assegnato al lavoro d'ufficio a Roma o a Parigi, il conduttore sceglie Parigi. Dopo qualche tempo il cognato, avendo commesso un furto a Roma, fugge a Parigi. Malgrado le bugie e i giochi d'equilibrio dell'ex conduttore, il cognato mangia la foglia e scrive alla sorella in modo da farla correre a Parigi. Di nuovo bugie e corse contro il tempo, ma alla fine la verità viene a galla. Poiché la vedova lo pianta, all'ex conduttore non resta altra scelta: si farà trasferire a Roma, rassegnandosi ad essere soltanto il marito di sua moglie e il padre dei propri figli.
Critica "La collaborazione di due attori come Fabrizi e De Filippo conferisce un certo interesse al film." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 30, 1951)